Giornata fiocchetto lilla, ass. Cammino lancia allarme per carenza di strutture multidisciplinari per la cura di disturbi alimentari e altre comorbidità.
Le istituzioni garantiscano il diritto alla salute dei soggetti vulnerabili, vittime non solo dell’emergenza sanitaria di covid-19 che ha inciso sull’aumento dei problemi legati ai disturbi alimentari ed altre patologie collegate.
Il problema dei disturbi del comportamento alimentare è trasversale nella popolazione, ma ha una portata sempre più dilagante soprattutto fra i giovani, nei quali spesso coesistono anche pericolose connessioni con altri disturbi o fenomeni come il bullismo. Una vera e propria “epidemia sociale”, sempre più grave anche a causa dell’emergenza sanitaria da Covid -19, con allarmante incremento dei casi ed un alto tasso di mortalità.
CAMMINO – Camera Nazionale Avvocati per le Persone, relazioni familiari e minorenni, per la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla che ricorre oggi 15 marzo 2021, nella persona del suo Presidente Nazionale, Avv. Maria Giovanna Ruo, fa notare come aspetto preoccupante sia anche scarsa consapevolezza del problema, spesso non riconosciuto o sminuito con notevoli ripercussioni sull’efficacia degli interventi terapeutici.
Per di più nel nostro Paese vi è differenza tra Regione e Regione, sicchè soffrire di DCA in situazioni logistiche in cui non ci sono centri specializzati e non è diffusa l’informazione, vuol dire un rischio concreto di vita e, comunque, di qualità di vita. E invece è possibile uscirne bene, con interventi di contrasto a tali comportamenti precoci e su più piani.
Rammarica infatti, anche la disuguaglianza tra le diverse Regioni d’Italia: «Al sud, come in Sardegna, si assiste ancora oggi a una carenza di centri e di strutture altamente specializzate per la cura di queste patologie – dice l’Avv. Sabrina Saba, Presidente CAMMINO sede di CAGLIARI – pertanto chi soffre di disturbi del comportamento alimentare, specie nelle fasi acute, è costretto a rivolgersi ai centri fuori Regione, con pesanti disagi per le famiglie e con un costo sociale altissimo.
L’alternativa ai viaggi fuori isola è quella di rivolgersi a centri privati non residenziali, ma non tutti possono permettersi gli alti costi delle terapie che durano spesso anni!».
CAMMINO intente lanciare un appello alle Istituzioni affinché:
1) sia fatto il possibile per rendere effettivo il diritto alla salute dei soggetti più vulnerabili, diritto garantito dalla nostra costituzione e dalla normativa sovranazionale, al fine di eliminare la disuguaglianza nell’accesso alle cure tra le diverse regioni della penisola e abbattere le lunghe liste di attesa per accedere alle strutture specializzate;
2) siano attuate politiche sociali e sanitarie coordinate in un’ottica di prevenzione del fenomeno con il coinvolgimento delle varie figure professionali attraverso una rete assistenziale orientata all’individuazione precoce del disturbo, tramite l’attivazione di percorsi riabilitativi multidisciplinari specializzati.
L’auspicio pertanto è quello di lavorare in modo più efficace e incisivo affinché siano realizzati luoghi di prevenzione e cura dedicati a queste patologie con la creazione di ambulatori multidisciplinari (con psicologi, psichiatri nutrizionisti, internisti, infermieri e educatori, specializzati), quali luoghi di primo accesso.
Infine, la predisposizione di reparti ospedalieri, strutture semiresidenziali e residenziali dove poter curare i casi più gravi al fine di rendere effettivamente garantito il diritto alla salute dei soggetti più vulnerabili.