COPAGRI: DL SOSTEGNI, PER AGRICOLTURA CRITERI PENALIZZANTI; POCHISSIME IMPRESE AGRICOLE POTRANNO ACCEDERE AI RISTORI.
Verrascina, il primario non ha la possibilità di chiudere i battenti e deve sostenere sia i costi fissi che quelli variabili.
“Pur riconoscendo l’impegno dimostrato dal governo, e in particolare dal ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, grazie al quale è stata incrementata la dotazione del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole istituito presso il Mipaaf e si è intervenuto sui contributi previdenziali per i lavoratori agricoli, non possiamo mancare di evidenziare come saranno pochissime le imprese agricole che potranno beneficiare delle misure di ristoro previste dal DL Sostegni”.
Lo sottolinea il presidente della Copagri Franco Verrascina dopo un’analisi dei contenuti del DL 41/2021, che verrà incardinato la prossima settimana nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato.
“Il provvedimento, che stanza circa 11 miliardi di euro per le attività più colpite dalla crisi legata all’emergenza pandemica, prevede parametri di accesso ai ristori che in termini di fatturato risultano essere fortemente penalizzanti per le imprese agricole, il cui lavoro, come noto, segue i cicli biologici della natura; le aziende agricole, infatti, a differenza di quelle di numerosi altri comparti, non hanno la possibilità di chiudere i battenti e devono quindi sostenere sia i costi fissi che quelli variabili, dovendo al contempo fare i conti con le numerose e ataviche problematiche che gravano sul primario, che richiederebbero ben altre risorse rispetto ai circa 450 milioni di euro stanziati con quest’ultimo provvedimento”, spiega il presidente.
“Gli agricoltori, allo stesso modo degli allevatori, indipendentemente da lockdown o zone rosse e dalle eventuali chiusure di sbocchi e canali commerciali di qualsivoglia natura, devono comunque sostenere quotidianamente una serie di costi legati alle operazioni di semina, lavorazione dei terreni, raccolta o altro e devono ovviamente continuare a garantire il benessere animale attraverso una corretta alimentazione e diverse altre attività; a fronte di questa condizioni, appare evidente che a parità di calo di fatturato, la perdita economica per le imprese agricole è sensibilmente maggiore”, prosegue Verrascina.
“In ottica semplificazione, guardiamo con favore al fatto che sono circa 20 i provvedimenti attuativi necessari all’attuazione delle disposizione contenute nel testo, cifra nettamente inferiore a quella dei precedenti DL varati durante la pandemia, quali ad esempio il ‘DL Rilancio’ o il ‘DL Cura Italia’, che prevedevano addirittura oltre il triplo dei testi attuativi”, conclude il presidente della Copagri.