I risparmiatori preferiscono gli investimenti più sicuri – che una volta erano gli immobili e i titoli di Stato – ma sono oggi in fuga dai prodotti finanziari non più solidi come un tempo e dai rendimenti irrisori.
Preferiscono allora prodotti finanziari in grado di affrontare la pandemia senza rinunciare a un ottimo ritorno economico, come ad esempio l’Energy Lending Crowdfunding che su Ener2Crowd.com – ad esempio – ha un rendimento che arriva fino al 6,5% annuo.
Lanciato Covid-19 social bond da 1 miliardo di euro
Se l’interruzione correlata al Covid-19 ha influito sull’emissione di alcuni strumenti di debito, è anche vero che ne ha stimolati altri. Ener2Crowd.com – e più in generale le piattaforme di energy lending crowdfunding – si candidano quindi a essere un volano per la ripartenza, un canale veloce e accurato per le aziende che abbiano urgente bisogno di accedere a nuova liquidità.
«La crescita complessiva del 29% degli strumenti finanziari a scopo ambientale, sociale e sostenibile ha dimostrato che la sostenibilità continua a salire di priorità nelle agende degli investitori, delle imprese, delle banche centrali e perfino dei governi. Ed è proprio il sostegno dei governi di tutto il mondo a suggerire che assisteremo a un’ulteriore e robusta crescita» puntualizza Niccolò Sovico, ceo, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.com, scelto da Forbes come uno dei 30 talenti globali under-30 del 2020.
In Italia, nell’ambito delle misure straordinarie intraprese per fronteggiare la crisi da Coronavirus, la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) sta addirittura lanciando sul mercato un Covid-19 Social Response Bond da 1 miliardo di euro.
I fondi saranno utilizzati per aiutare imprese ed enti territoriali a far fronte all’emergenza contingente e potranno andare a finanziare progetti, nuovi o già esistenti, caratterizzati da esiti sociali positivi, ad esempio andando a sostenere l’accesso a servizi essenziali come la sanità o l’istruzione, oppure a garantire la sicurezza alimentare o abitativa.
Ma quei risparmiatori che da sempre puntano sugli investimenti più sicuri possibili, quali erano una volta gli immobili e i titoli di Stato, sono oggi in fuga dai prodotti finanziari che non sono più solidi come un tempo e che danno sovente rendimenti negativi o comunque irrisori.
«Gli investitori stanno invece incoraggiando il mercato a innovare e a proporre nuovi tipi di strumenti, tra i quali il più innovativo non è certo un titolo di Stato, quanto piuttosto può esserlo il lending crowdfunding ambientale ed energetico» commenta Giorgio Mottironi, cso e co-fondatore di Ener2Crowd.com e chief analyst del GreenVestingForum.it, il forum della finanza alternativa verde.
D’altra parte le piccole e medie imprese, che possono oggi trasformare in modo sostenibile il proprio modello di produzione e rilanciare la propria competitività, hanno enormi difficoltà di accesso al credito tradizionale per questioni troppo spesso di natura burocratica e – se non vogliono perdere questa grande occasione di crescita – possono ricorrere al lending crowdfunding come l’unica risorsa che può garantire loro in tempi brevissimi la liquidità “ecologica” di cui hanno bisogno. (co).
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