Domani, 17 marzo, in esclusiva su MATEX, canale 272 del Digitale Terrestre, alle ore 20.30, l’anteprima nazionale dello spettacolo teatrale “Fisici”.
Nato da un’idea di Alice de Brienza, la regia è di Gianluca Medas.Il programma atomico si è sviluppato nei paesi più importanti dell’Europa occidentale, in Russia, in Giappone, e in America. Grazie ad una serie di scambi di informazioni fra gli scienziati di tutto il mondo occidentale ci fu un veloce progresso nella ricerca. I fisici parlavano fra loro e condividevano ogni risultato ottenuto che veniva analizzato e discusso fra le varie scuole di pensiero, come in una grande famiglia.
Nelle fasi che precedettero il secondo conflitto e durante la guerra, questi contatti furono improvvisamente interrotti, in questo modo nessuna delle parti coinvolte poté più avvalersi dei progressi compiuti dai propri colleghi. Ai tedeschi per esempio erano giunte voci circa un programma statunitense per la costruzione di una bomba atomica, ma pensando di essere più avanti non le presero sul serio. Anche i britannici, i russi, e gli americani, che pure avevano un sistema di intelligence molto importante, non riuscirono ad ottenere maggiori informazioni. Le teorie che supportavano questa ricerca erano troppo avanzate per tutti. Per i capi militari, abituati ad altri tipi di armi, sembrava impossibile che una particella potesse sprigionare una quantità di energia tale da distruggere il pianeta. Le cose poi sono andate come noi le conosciamo.
Fisici
Fisici, Il lavoro che Gianluca Medas ha realizzato per conto del centro studi Crespellani, prodotto da Matex assieme ai Figli d’arte Medas, con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna, si occupa del lato oscuro di questa forsennata corsa contro il tempo per realizzare la bomba. La lotta tra le varie agenzie di Intelligence è un capitolo ancora da esplorare. Agenti segreti di tutto i ll mondo si sono dati la caccia per acchiappare il segreto di un’arma mai vista prima che avrebbe potuto far cambiare gli esiti della seconda guerra mondiale. Il testo, il primo di una serie di tre lavori sul tema, si propone di svelare alcune tra le pagine più incredibili della guerra segreta fra le nazioni. Gli interpreti di questo lavoro sono, in ordine alfabetico: Carlo Antonio Angioni, Eleonora Giua, Alessandro Pani, Luigi Pusceddu, Filippo Salaris, Andrea Zucca, le musiche originali sono di Nisola Agus. Lo spettacolo è stato registrato presso il Teatro Moderno Il video nasce da un’idea di Alice de Brienza mentre la regia di questo Lavoro è di Gianluca Medas
È una storia che ha radici lontane quella che ci accingiamo a raccontare ed è incedibile che sia cominciata per caso nel lontano 1896 con Henri Becquerel uno scienziato Francese.
Egli da due anni lavorava nel suo laboratorio per capire l’origine della fosforescenza dei sali di uranio.
Voleva capire se il fenomeno aveva la stessa natura dei raggi x. Una sera, alla fine di una giornata di esperimenti infruttuosi, casualmente, mise in contatto all’interno di un cassetto del suo comodino una lastra fotografica assieme ai sali di uranio che stava studiando. L’indomani mattina quando lo aprì vide che la lastra era restata impressionata ma senza essere stata esposta alla luce solare.
Ci pensò per molti giorni senza venirne a capo. Poi ebbe un’intuizione: il materiale emetteva raggi senza la necessità dell’apporto della luce. Sembrava impossibile.
Tuttavia non fu l’unico a scoprire questo fenomeno. In Inghilterra un certo Thompson lavorava alla stessa idea e arrivò alle stesse conclusioni. Ma fu Marie Curie che comprese tutto intuendo che l’irraggiamento era una proprietà di alcuni elementi chimici. Entusiasta, battezzò tale proprietà radioattività. Nessuno di loro avrebbe mai immaginato che questa scoperta avrebbe portato alla costruzione di una bomba con una potenza quasi incontrollabile.
In quegli anni i fisici fra di loro si scambiarono informazioni continuamente, scoprendo tantissime altre cose. Quando le nazioni si chiusero per prepararsi alla guerra, la ricerca si trasformò in qualcos’altro.
La bomba nucleare fu il risultato di questa aberrazione.