L’Isolotto di Rovigliano
“L’isolotto di Rovigliano, situato di fronte alla foce del Sarno, citato da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia come “Petra Herculis”, in epoca romana ospitava un santuario dedicato a Ercole, di cui sono testimonianza alcuni frammenti di muro in opus reticulatum.
Il mito racconta che il semidio figlio di Giove, al ritorno dalla sua decima fatica, passando per la Campania, staccò la cima del monte Faito e la scagliò in mare, dando così origine all’isolotto, costituito da rocce calcaree, che è diventato un elemento caratteristico e suggestivo del panorama di Torre Annunziata.
Sappiamo da alcuni documenti che nel X secolo vi fu costruito un monastero benedettino dipendente dalla chiesa stabiese, che più ordini monastici si succedettero, e che la denominazione “Petra Herculis” fu sostituita dalla denominazione “Insula Rubiliana“. Un’ipotesi riconduce il nuovo toponimo, da cui è derivato l’attuale Rovigliano, alla gens Rubellia, proprietaria dell’isolotto e del territorio costiero antistante”.
Lo ha affermato Mirella Azzurro, Presidente di Archeoclub d’Italia, sede di Torre Annunziata in Campania.
“Abbandonato dai monaci (probabilmente nel 1407), lo scoglio rimase disabitato a lungo finché nel 1564 il viceré spagnolo fece costruire dove prima c’era il monastero una torre di avvistamento – ha proseguito Azzurro – per difendere la costa dalle incursioni dei pirati saraceni. Tale ruolo di difesa restò attivo fino al periodo napoleonico. Dopo l’unità d’Italia l’isolotto fu abbandonato dallo Stato che ne decise la vendita a privati.
Fino all’inizio del Novecento sullo scoglio erano presenti due torri collegate tra loro da passaggi, una più grande, a tre piani, e una più piccola, a due piani. Oggi è rimasta in piedi solo una parte della torre grande, non priva di fascino nonostante l’incuria e l’abbandono”.
Il webinar
E oggi, venerdì 5 marzo, c’è un appuntamento da non perdere. Alle ore 18, in diretta sulla pagina Archeoclub d’Italia Italia | Facebook proprio Carla Sisto, Presidente Archeoclub d’Italia sede di Formello, Isabella Del Frate, storica dell’arte che dirige anche numerosi interventi di restauro, Stella Mitri autrice del restauro di Formello, daranno vita a un WeBinar davvero unico.