“Noi riteniamo che non aver voluto voluto forzare o creare alcuna forma di canale privilegiato per gli atleti all’inizio di questa storia fosse la strada più giusta e più saggia – è la posizione del numero uno dello sport italiano espressa ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su RadioUno – Ma più ci si avvicina all’appuntamento, più il rischio che un atleta butti cinque anni di sacrifici e allenamenti, magari con la qualifica in tasca, se dovesse contrarre il Covid è alto”.
Malagò ricorda che “i nostri competitor in moltissime nazioni sono stati vaccinati” e che “dei 300-350 atleti che rappresenteranno l’Italia, già una buona parte è vaccinata in quanto atleti di corpi militari, che rientrano in quelle categorie diverse rispetto agli atleti civili, e questa non la trovo una cosa giusta”. Malagò cita anche due esempi di atleti che rischiano di dire addio ai Giochi a causa del virus: “Vanessa Ferrari stava inseguendo il sogno dell’ennesima Olimpiade e ha contratto il Covid, lo stesso Arianna Castiglioni, pur essendo atleta militare e pochi giorni dopo la prima vaccinazione, e questo fine settimana ci sono gli Assoluti a Riccione che sono un pò i nostri trials. Di fronte a queste cose penso che ognuno debba darsi una risposta”.
Di sicuro ai Giochi non potranno assistere gli spettatori provenienti dall’estero, come annunciato da Cio e organizzatori sabato scorso. “E’ stata una decisione sofferta, dolorosa, lo ha detto anche Bach, ma è stata anche una decisione di ulteriore tutela e garanzia nei confronti dei protagonisti dei Giochi, degli atleti”.
(ITALPRESS).