Marche: rinascita restauri archeologia
Marche: Nazzarena Acquaroli Cerone – Presidente Archeoclub d’Italia di Morrovalle : “Parte il restauro della Fonte del Coppo.Si tratta di una delle Fonti più antiche ed importanti nelle Marche. Siamo sui luoghi della storia”.
Santanastasio (Presidente Naz. Archeoclub D’Italia): “Tutelare il patrimonio culturale del Paese significa allo stesso tempo prendersi cura del passato, della memoria storica senza la quale non potremo mai costruire il nostro domani”.
“Dopo anni di lettere, di pratiche, d’interventi, di sollecitazioni, ora finalmente, l’Archeoclub d’Italia – Sede di Morrovalle(MC), in possesso di tutte le autorizzazioni, dà inizio ai lavori di risanamento e restauro conservativo della FONTE DEL COPPO in contrada del Coppo : una delle Fonti più antiche e rappresentative di fatti storici particolarmente significativi per i Morrovallesi ma anche per i cittadini marchigiani.
Documenti di archivio attestano, infatti, l’esistenza in tale località del primo romitorio dei Frati Francescani in cui sostò Giordano d’Aglano , vicario del re Manfredi, venuto nelle Marche il 31 Agosto 1264 a portare uno speciale privilegio a favore di Montolmo , fedele al Re , ed un proclama contro gli abitanti di Petriolo schieratisi a favore del Papa Alessandro IV intenzionato a riconquistare la Sicilia. Archeoclub d’Italia sede di Morrovalle continua la sua opera a tutela del patrimonio storico del territorio.
Il recupero del patrimonio storico dell’Italia è una battaglia di civiltà!”. Lo ha annunciato Nazzarena Acquaroli Cerone – Presidente Archeoclub d’Italia di Morrovalle.
I luoghi della storia rivivono grazie ai restauri. La Fonte ritornerà ad antichi splendori!!
“La fonte ricorda l’antico romitorio dei Frati Francescani in cui sostò il 31 Agosto 1264 Giordano d’Aglano, vicario del re Manfredi, venuto nelle Marche a portare uno speciale privilegio a favore di Montolmo, fedele al re, ed un proclama contro gli abitanti di Petriolo schieratesi a favore del papa Alessandro IV. “.. Jordanus de Aglano….apud Murrum de Vallibus in loco Fratrum minorum regnante Manfredo….”.
La Fonte del Coppo è importante perché è tutto ciò che resta dell’antico cenobio. Oggi la FONTE versa in pessime condizioni: le murature che compongono le tre vasche sono in forte stato di degrado; la scarpata di terra a nord della Fonte, a causa del dilavamento e della coltivazione – ha concluso Nazzarena Acquaroli Cerone – Presidente Archeoclub d’Italia di Morrovalle – è aumentata notevolmente in altezza senza che vi sia alcun sostegno che impedisca alla terra stessa di scivolare nelle vasche in caso di pioggia battente; sulla scarpata sono cresciuti, inoltre, molteplici alberi che con le loro robuste radici stanno dissestando le varie murature.
Il restauro era quanto mai urgente e necessario e l’Archeoclub è orgogliosa di comunicare che diamo inizio ai lavori e dunque recupereremo un bene storico importante per l’intera comunità con piena soddisfazione per la salvaguardia della memoria storica cara a tutti i morrovallesi”.
Ecco le nozioni storiche essenziali:
Nei pressi della Fonte del Coppo, sita in contrada del Coppo o dell’Angelo, sorse a Morrovalle il primo Convento dei frati Minori Osservanti. Si trattava di un piccolo romitorio, eretto intorno all’anno 1210. L’avvenimento che dà certezza dell’esistenza del romitorio francescano è la presenza in tale luogo il 31 Agosto 1264 di Jordanus de Aglano. Il vicario del re Manfredi era venuto a portare uno speciale privilegio a favore di Montolmo, fedele al re, e un proclama contro gli abitanti di Petriolo, schieratisi a favore del Papa Alessandro IV.
Un altro documento che attesta la presenza dei Frati Minori a Morrovalle sin dal secolo XIII è la bolla di Papa Niccolò IV, con la quale veniva concessa l’indulgenza a tutti coloro che avessero visitato la chiesetta dei frati.
Anche Fra’ Ugolino da Montegiorgio, negli “Actus San Francisci” risalenti alla seconda metà del sec. XIII, fa menzione nello stesso luogo del primo convento di Morrovalle.
Il convento-eremo di Fonte dell’Angelo fu tanto caro al Cardinal Minio che si oppose sempre a ogni tentativo di chiusura; anzi cercò di valorizzarlo, ottenendo dal Papa francescano Niccolò IV una particolare indulgenza da lucrare visitando devotamente quella umile chiesetta.
“Un plauso forte alla sede di Morrovalle – ha ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente nazionale di Archeoclub d’Italia – che da sempre si batte per la valorizzazione ed il recupero della nostra memoria storica. Tutelare il patrimonio culturale del Paese significa allo stesso tempo prendersi cura del passato, della memoria storica senza la quale non potremo mai costruire il nostro domani”.