Marras, il Presidente delle ACLI: occorre uno sviluppo e un pensiero nuovo per il dopo Covid.
Così Marras, il presidente delle ACLI nella prima giornata del XIV congresso regionale.
“Occorre unità, coesione e pensiero lungo per uscire dal dopo Covid in Sardegna, non visioni particolaristiche, e dall’altra parte, come ci richiama sempre Papa Francesco, “occorre pensiero nuovo per la società e l’economia, una nuova ecologia del sistema economico e sociale, altrimenti saranno le disuguaglianze a travolgerci dopo il Covid.”
Così il presidente regionale Franco Marras nella sua relazione introduttiva all’apertura del congresso presieduto da Franco Manca e che ha visto la partecipazione del presidente nazionale neoeletto Emiliano Manfredonia che ha esortato le ACLI della Sardegna a proseguire nel lavoro svolto in questi anni, con una presenza forte e radicata nel territorio e con i soggetti istituzionali e sociali.
Ad aprire i saluti istituzionali l’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi che ha partecipato a tutta la mattinata di lavoro: “il vostro lavoro e la vostra azione è pienamente integrata nel pensiero della Chiesa, nel pensiero economico che Papa Francesco sta diffondendo. La crisi pandemica non ha colpito tutta la popolazione in maniera uguale – ha detto Baturi citando diverse analisi e ricerche – e questo porterà a disuguaglianze profonde che vanno affrontate non con la sola assistenza ma con uno sviluppo vero in cui uomo, ambiente ed economia vadano di pari passo”.
Al congresso ha portato il suo saluto il Sindaco della città metropolitana di Cagliari Paolo Truzzu che ha ringraziato le ACLI per quello che hanno fatto durante la pandemia, per la capacità e la competenza, per la passione e la dedizione, il non aver lasciato nessuno solo.
Infine il vicepresidente della Giunta Alessandra Zedda che ha condiviso le tesi delle ACLI sul fatto che al centro di una ripartenza sociale ed economica serve il contrasto agli effetti, già precedenti la pandemia, sugli studenti: “La dispersione scolastica in Sardegna richiede una riforma di sistema che guardi ai modelli efficienti del nord Italia dove scuola e formazione camminano in maniera integrata.
Noi invece abbiamo cancellato un pilastro convinti che bastasse solo la scuola e stiamo lasciando indietro migliaia di ragazzi ogni anno.”
Al dibattito hanno poi dato un contributo il segretario della CGIL Michele Carrus, che ha condiviso la centralità nella relazione di Marras della ripartenza nel dopo Covid e nella necessita di costruire un percorso condiviso tra istituzioni e soggetti sociali, e il segretario della CISL Gavino Carta che oltre a ricordare le comuni origini di CISL e ACLI ha sottolineato come la centralità di povertà sanitaria e povertà educativa siano battaglie da fare insieme come già nel passato con le lotte per uno strumento universale contro le povertà.
Claudio Atzori, presidente di Legacoop ha citato la lezione di Papa Francesco sull’economia e ha condiviso l’appello delle ACLI per una completa applicazione della legge 23 sulle politiche sociali: “sbaglia la Regione – ha detto – a imboccare la strada dello spostamento dei bisogni sociali nel sistema sanitario, non si spostano le persone dalle strutture sociali alle RSA, se questo non è necessario e se si deve rinunciare alla socialità”.
Infine la portavoce del Forum del terzo settore Stefania Gelidi ha ringraziato le ACLI sarde per oil forte impegno nella promozione comune del terzo settore in una fase in cui l’applicazione della riforma del 2017 vive una fase delicata e il privato sociale è chiamato a compiti sempre più importanti.
Nel dibattito sono intervenuti diversi delegati tra i quali i presidenti provinciali e il consigliere regionale Valter Piscedda, presidente delle Acli nei primi anni 2000 e impegnato in consiglio regionale: “Si è acuisti per sempre, è un modo di essere e affrontare l’impegno sociale anche nelle istituzioni.
Grazie per quello che le ACLI hanno fatto e continuano a fare. Non è passato inosservato – ha concluso – che le ACLI abbiano tenuto aperti i propri sportelli anche durante la fase acuta della pandemia per dare risposte a chi aveva bisogno per ogni attività”.
Oltre 90 delegati hanno partecipato ad un congresso misto, innovativo sul piano organizzativo per la presenza contemporanea sia di alcuni dirigenti in presenza a Cagliari, nei limiti delle norme anticovid e oltre 80 delegati collegati online su piattaforma meet.
L’elezione degli organismi e del nuovo Presidente tra 7 giorni sempre in modalità mista.