Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, commenta il brutto caso di cronaca avvenuto a Trapani, dove un 40enne non si è fermato all’alt e si è dato alla fuga.
“Contestare il tentato omicidio. Un anno fa Pasquale Apicella moriva così, non ha insegnato nulla?”
“A Trapani un folle inseguimento in auto si è concluso con l’arresto di un uomo e il ferimento degli agenti che stavano a bordo dell’auto contro cui ha impattato.
A questo delinquente, che oltretutto aveva con sé in macchina due minorenni e dell’eroina, sono stati contestati la resistenza a pubblico ufficiale, il danneggiamento aggravato e le lesioni personali subite dai poliziotti, ed è stato già scarcerato. Dire che questa reazione ci pare inadeguata è poco.
Ci saremmo aspettati piuttosto che fosse indagato per tentato omicidio.
L’Italia ha perso tanti servitori in divisa in episodi simili, meno di un anno fa il nostro Pasquale Apicella è stato ammazzato in circostanze analoghe. Possibile che la loro vita non conti abbastanza? Possibile che il passato non insegni nulla in un sistema in cui, di fatto, siamo ben poco tutelati, garantiti e difesi, pur rischiando la vita di continuo?”.
L’uomo, secondo le dettagliate notizie diffuse, procedeva ad altissima velocità e a luci spente tra le vie del Rione Palme, e durante l’inseguimento ha impattato più volte contro la vettura della polizia. Più tardi, dopo la convalida dell’arresto, è stato rimesso in libertà con il solo obbligo di dimora nel comune di Trapani.
“Lui libero e gli agenti finiti in ospedale, e grazie alla buona sorte non all’obitorio… come ben sa il collega di Apicella che grazie al cielo all’epoca rimase solo ferito. Ma davvero si pensa che noi possiamo fare sicurezza in un sistema così, che non conosce severità e riprovazione verso chi aggredisce e rischia di uccidere poliziotti che stanno svolgendo il proprio lavoro? Con queste ipocrisie e queste debolezze è impossibile”.