Il punto di Roberto Napoletano. Prove tecniche di Macchiavello
Liberare l’Italia dal “veleno sottile” dell’inflazione è stata la battaglia (vinta) del governo tecnico di Ciampi.
Oggi la battaglia che ha davanti a sé il governo Draghi è sicuramente più complicata ma lo spirito e il metodo di lavoro sono gli stessi
Liberare l’Italia dal “veleno sottile” dell’inflazione è stata la battaglia (vinta) del governo tecnico di Ciampi con quello che lui chiamava il “Macchiavello”. Oggi la battaglia che ha davanti a sé il governo di unità nazionale guidato da Draghi è sicuramente più complicata di quella di allora. Lo spirito e il metodo di lavoro, però, per affrontarla e vincerla sono gli stessi. Ognuno deve fare il suo esattamente come tutti lo fecero allora
di Roberto Napoletano, Direttore del Quotidiano del Sud – l’Altravoce dell’Italia
Carlo Azeglio Ciampi lo chiamava il “macchiavello”. Ti guardava, si gustava la scena degli occhi persi dell’interlocutore, perché lui ogni volta che parlava dell’accordo sulla politica dei redditi del suo governo nel luglio del ’93, si divertiva a chiamarlo così l’escamotage che si era inventato e che era riuscito a fare accettare da tutti.
Voleva dirti come aveva fatto a spezzare il circolo vizioso inflazione-svalutazione-sfiducia e quindi tassi di interesse elevati che aveva portato l’Italia sull’orlo dell’abisso finanziario. Te la raccontava, quasi schernendosi, come una genialata. Voleva dirti a modo suo che, con il consenso di tutti che era per lui il metodo di lavoro di una vita, si era innescata la spirale virtuosa che fece scendere l’inflazione e consentì il risanamento dei conti pubblici grazie al recupero di fiducia e credibilità sui mercati.
Bisognava rompere quel circuito perverso con cui si alimentava il disavanzo pubblico con l’inflazione e con la stessa inflazione si erodeva il potere di acquisto dei salari.
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