Pace fiscale nel decreto Sostegni, le novità: rottamazione, avvisi bonari e stralcio cartelle
Il testo del decreto Sostegni conferma la proroga delle rate della rottamazione e del saldo e stralcio, accanto al nuovo rinvio delle attività dell’AdER al 30 aprile 2021.
Confermato lo stralcio delle cartelle fino a 5.000 euro, che tuttavia sarà limitato ai carichi affidati dal 2000 al 2010 ed esclusivamente per i contribuenti con redditi fino a 30.000 euro.
In favore delle partite IVA che hanno subito un calo di fatturato pari almeno al 30 per cento nel 2020, rispetto al 2019, viene inoltre introdotta la sanatoria degli avvisi bonari relativi agli anni 2017 e 2018.
Il tema della riscossione assume un ruolo centrale nel decreto Sostegni, che spiana la strada ad una riforma della riscossione. Sarà il MEF a definirne i contorni, entro la scadenza per la conversione in legge del decreto.
Pace fiscale, decreto Sostegni: doppia proroga della scadenza per rottamazione e saldo e stralcio delle cartelle
Prima analizzare le novità in materia di cartelle esattoriali, è bene fare il punto della nuova scadenza delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio delle cartelle prevista dal decreto Sostegni.
Si ricorda termine ordinario per pagare le rate della pace fiscale congelate nel corso del 2020 e la prima rata della rottamazione del 2021 era fissato al 1° marzo 2021, ma il MEF ha annunciato l’arrivo di un provvedimento di proroga.
La proroga entra nel pacchetto di novità fiscali del decreto Sostegni. Le scadenze da tenere a mente sono due:
- 31 luglio 2021, per quanto riguarda le rate in scadenza il 28 febbraio, il 31 marzo, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre 2020;
- 30 novembre 2021, per quanto riguarda le rate in scadenza il 28 febbraio, il 31 marzo, il 31 maggio e il 31 luglio 2021.
Alle nuove scadenze si applicherà il termine di tolleranza di cinque giorni.
In relazione alla proroga delle attività dell’Agenzia delle Entrate e dell’AdER, il decreto Sostegni dispone una nuova sospensione fino al 30 aprile 2021 della scadenza per i pagamenti relativi alle cartelle già notificate. Il termine ultimo per versare la somma dovuta viene fissato al 31 maggio 2021.
Pace fiscale nel decreto Sostegni: stralcio dei debiti fino a 5.000 euro dal 2000 al 2010 con limite di reddito
Alle rimodulazioni delle scadenze per i versamenti, il decreto Sostegni affianca l’avvio dell’operazione di “pulizia” del magazzino dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Trova spazio nel decreto Sostegni lo stralcio dei debiti emessi dal 2000 al 2010, secondo lo schema già adottato con il decreto legge n. 119/2018 quando venne disposta la cancellazione dei carichi fino a 1.000 euro, senza adempimenti da parte dei contribuenti.
Lo stralcio delle cartelle interesserà i carichi fino a 5.000 euro, ma esclusivamente per i contribuenti con redditi fino a 30.000 euro.
La misura è tra le più controverse del decreto Sostegno, ed è stato uno dei nodi che ha portato al ritardo nell’approvazione del provvedimento economico.
Se da un lato lo stralcio consente di sfoltire il magazzino dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, come sollecitato a più riprese dal Direttore Ruffini, c’è da evidenziare che la richiesta è sempre stata quella di cancellare i carichi non più esigibili, relativi a soggetti deceduti, falliti o ad esempio nullatenenti.
Ed è anche su tale aspetto che il decreto Sostegni inserisce un primo tassello. Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, il MEF è chiamato a presentare in Parlamento un proprio piano di riforma della riscossione, volta a cancellare in automatico quei crediti non più esigibili, una volta trascorsi cinque anni dalla data di affidamento all’agente della riscossione.
Pace fiscale: nel decreto Sostegni la sanatoria avvisi bonari per le partite IVA
Trova spazio nel nuovo decreto economico la definizione agevolata degli avvisi bonari, rivolta alle partite IVA che, causa Covid, hanno perso più del 30 per cento del volume d’affari nel 2020 rispetto al 2019.
La definizione agevolata degli avvisi bonari riguarderà le comunicazioni di irregolarità relative al 2017 e al 2018, ossia:
- quelle elaborate entro il 31 dicembre 2020 e non notificate a causa della sospensione delle attività di notifica degli atti di riscossione;
- quelle che verranno predisposte entro il 31 dicembre 2021.
Sarà l’Agenzia delle Entrate ad inviare al contribuente la proposta di sanatoria, selezionando i beneficiari della definizione agevolata sulla base dei dati della dichiarazione IVA 2021 o delle dichiarazioni dei redditi. L’importo dovuto sarà scontato di sanzioni e somme aggiuntive.
Decreto Sostegni, testo e novità: il nuovo decreto economico è stato approvato il 19 marzo 2021 e si attende ora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Nell’attesa, facciamo il punto delle novità e vediamo cosa prevede in materia fiscale e sul lavoro.
Decreto Sostegni, il testo ufficiale è stato approvato il 19 marzo 2021.
Sono molte le novità previste dal nuovo decreto economico emanato per l’emergenza Covid-19, sia in materia fiscale che sul lavoro.
In attesa della pubblicazione del testo in pdf del decreto Sostegno in Gazzetta Ufficiale, facciamo di seguito il punto delle novità introdotte.
I nuovi contributi a fondo perduto sono una delle misure più attese, accanto allo stralcio delle cartelle e alla proroga della cassa integrazione Covid, affiancata dal prolungamento del divieto di licenziamento.
Il testo del decreto Sostegni, atteso in Gazzetta Ufficiale la prossima settimana, utilizza totalmente le risorse dell’ultimo scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro, con lo scopo di intervenire proprio su alcuni strumenti chiave già utilizzati da un anno a questa parte, come la cassa integrazione, un meccanismo di ristori, la sospensione dell’attività di riscossione.
Sono cinque gli ambiti principali degli interventi del decreto Sostegno 2021:
- sostegno alle imprese e agli operatori del terzo settore;
- lavoro e contrasto alla povertà;
- salute e sicurezza;
- sostegno agli enti territoriali;
- ulteriori interventi settoriali.
Di seguito passiamo in rassegna le novità più rilevanti del testo del nuovo decreto economico a sostegno di famiglie ed imprese.
Ecco il video con la conferenza stampa in diretta del Presidente del Consiglio Mario Draghi e del Ministro dell’Economia e delle Finanze Franco:
Decreto Sostegno, le novità nel testo approvato il 19 marzo 2021
- Decreto Sostegno: nuovi contributi a fondo perduto
- Proroghe scadenze fiscali: i rinvii nel decreto Sostegno
- Pace fiscale nel decreto Sostegno, novità stralcio cartelle e sanatoria avvisi bonari
- Decreto Sostegno: proroga CIG e blocco dei licenziamenti
- Bonus lavoratori stagionali e sportivi nel Decreto Sostegno
- Reddito di emergenza, proroga di tre mesi. Decreto Sostegno in arrivo
- Non una proroga per la NASpI nel Decreto Sostegno, ma novità sui requisiti
- Contratti a termine, proroga senza causale in scadenza: proroga in arrivo
Decreto Sostegno, testo in arrivo: le principali novità sui contributi a fondo perduto
Tra le novità principali del testo del Decreto Sostegno c’è il nuovo meccanismo di accesso ai contributi a fondo perduto che non solo conferma una grande novità annunciata già a inizio anno, il superamento dei codici ATECO con l’inclusione anche dei professionisti tra i beneficiari, ma riscrive le regole d’accesso in più punti.
Queste le principali novità relative ai contributi a fondo perduto del decreto Sostegno:
- requisito chiave resta il calo di fatturato: il valore determinante scende dal 33 al 30 per cento;
- la valutazione viene effettuata confrontando il 2020 e il 2019, in particolare si prenderà in considerazione il calo medio mensile;
- i codici ATECO non rappresentano più un elemento rilevante per l’accesso, in questo modo si concede un via libera anche ai professionisti che hanno atteso a lungo di poter essere inclusi in questo meccanismo di aiuti;
- cresce il limite di ricavi e compensi entro il quale è possibile richiedere l’aiuto: passa da 5 a 10 milioni di euro;
- si definisce una nuova modalità di calcolo dell’importo che, pure, per quanto riguarda il valore minimo e massimo dovrebbe rimanere lo stesso (da un minimo di 1.000 o 2.000 euro in base alla tipologia di soggetti fino a 150.000 euro). Le novità riguardano gli scaglioni di riferimento per determinare, in base alla perdita, la somma a cui si ha diritto;
- cambia anche la modalità di utilizzo degli importi: accanto al pagamento diretto si aggiunge la possibilità di utilizzare le somma in compensazione tramite modello F24.
Di seguito le percentuali per il calcolo del contributo a fondo perduto in base ai ricavi e compensi.
Percentuale di calcolo dell’importo del contributo a fondo perduto | Ricavi e compensi di imprese e professionisti |
---|---|
60 per cento della perdita | fino a 100 mila euro |
50 per cento della perdita | tra 100 mila e 400 mila euro |
40 per cento della perdita | tra 400 mila euro e 1 milione di euro |
30 per cento della perdita | tra un milione e 5 milioni di euro |
20 per cento della perdita | tra 5 e 10 milioni di euro |
Per fare domanda si attende in tempi stretti il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.
Secondo quanto dichiarato dal Premier Draghi nella conferenza stampa del 19 marzo 2021, ci saranno 60 giorni di tempo per fare richiesta tramite la piattaforma Sogei, ma i primi pagamenti dovrebbero partire già dall’8 aprile 2021, per concludersi entro la fine del mese.
Proroghe scadenze fiscali: i rinvii nel decreto Sostegno
Come già successo in precedenza con gli altri provvedimenti emergenziali, il Decreto Sostegno riscriverà il calendario fiscale.
L’intervento sulla pace fiscale e sulla certificazione unica 2021 è stato confermato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con due appositi comunicati stampa. Ma le proroghe in arrivo non riguardano solo questi due fronti, sono diverse.
Un riepilogo in tabella.
Oggetto della proroga | Data di scadenza prevista | Termine prorogato |
---|---|---|
Rate rottamazione ter scadute e saldo e stralcio | 1° marzo 2021 | 31 luglio per quelle scadute nel 2020, 30 novembre per quelle scadute nel 2021 |
Comunicazioni enti esterni per la precompilata (banche, assicurazioni, enti previdenziali, amministratori di condominio, università, asili nido, ecc.) | 16 marzo 2021 | 31 marzo 2021 |
Trasmissione telematica Certificazione Unica all’Agenzia delle Entrate | 16 marzo 2021 | 31 marzo 2021 |
Consegna Certificazione Unica ai percipienti | 16 marzo 2021 | 31 marzo 2021 |
Messa a disposizione della dichiarazione precompilata | 30 aprile 2021 | 10 maggio 2021 |
Versamento Web Tax | 16 marzo 2021 | 16 maggio 2021 con relativa dichiarazione al 30 giugno 2021 |
Alle proroghe fiscali si aggiunge la nuova sospensione dell’attività di riscossione, fino al 30 aprile, ovvero data di termine dello stato di emergenza.
Pace fiscale nel decreto Sostegno, novità stralcio cartelle e sanatoria avvisi bonari
Il Decreto Sostegno, inoltre, porta con sé una nuova pace fiscale, articolata su due filoni principali:
- lo stralcio dei debiti emessi dal 2010 al 2010, esclusivamente per i contribuenti con redditi fino a 30.000 euro. Saranno cancellati in automatico i debiti fino a 5.000 euro, secondo lo schema già adottato con il decreto legge n. 119/2018, senza adempimenti da parte dei contribuenti;
- la definizione agevolata degli avvisi bonari relativi al 2017 e al 2018 rivolta alle partite IVA che, a causa dell’emergenza Covid, hanno perso più del 33 per cento del volume d’affari nel 2020 rispetto al 2019. Sarà l’Agenzia delle Entrate ad inviare la proposta di sanatoria al contribuente, con l’importo dovuto al netto di sanzioni e somme aggiuntive.
Trova spazio nel decreto Sostegni anche l’accordo sulla riforma della riscossione: a regime, i crediti non recuperati entro cinque anni dalla data di affidamento all’Agenzia delle Entrate Riscossione diventeranno inesigibili, ma solo qualora non siano state avviate procedure esecutive o non siano state accordate proposte di definizione agevolata.
Sarà il MEF a indicare i criteri per la messa a punto della riforma, entro la data di conversione in legge del decreto Sostegno.
Decreto Sostegno: proroga CIG e blocco dei licenziamenti
Passando al fronte lavoro, particolari novità riguardano due misure chiave introdotte dall’inizio dell’emergenza:
- una conferma della cassa integrazione per coronavirus: attualmente è accessibile fino al 31 marzo 2021 e fino al 30 giugno solo per CIG in deroga e assegno ordinario. La durata si allunga rispettivamente fino al 30 giugno e fino al 31 dicembre 2021;
- conferma del blocco dei licenziamenti, attualmente la scadenza è sempre fissata al 31 marzo 2021. La proroga segue due tempi:
- fino al 30 giugno 2021 in maniera generalizzata;
- dal 1° luglio 2021 al 31 ottobre 2021 il divieto di procedere con i licenziamenti si lega alla fruizione della CIG Covid.
Tempi diversi per la proroga del blocco dei licenziamenti erano stati annunciati dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando.
Bonus lavoratori stagionali nel Decreto Sostegno
Tra le misure riproposte dal Decreto Sostegno, ci sono anche i bonus per i lavoratori stagionali.
Il testo approvato il 19 marzo 2021 conferma quanto annunciato dalla formazione di governo che ha poi lasciato il testimone alla squadra capitanata da Mario Draghi. Ma non per gli importi.
Il bonus per i lavoratori stagionali sarà pari a 2.400 euro, non più tre mensilità di bonus da 1000 euro come previsto in principio.
Per i lavoratori sportivi, il decreto prevede un sostegno di importo variabile, tra i 1.200 e i 3.600 euro.
Secondo quanto contenuto nell’ultima bozza, in attesa del testo ufficiale del DL Sostegno, il calcolo del bonus spettante verrebbe effettuato in base ai compensi del 2019:
- indennità di 3600 euro in caso di compensi sopra i 10.000 euro;
- indennità di 2.400 euro in caso di compensi tra 4.000 e 10.000 euro;
- indennità di 1.200 euro in caso di compensi inferiori a 4.000 euro.
Gli importi vengono erogati dalla società Sport e Salute e non dall’INPS. L’ultima indennità ricevuta ammontava a 800 euro.
Reddito di emergenza, proroga di tre mesi nel decreto Sostegno anche per chi ha finito la Naspi
Nuova linfa arriva anche per un’altra misura emergenziale introdotta dal Decreto Rilancio: il reddito di emergenza.
Nato come un assegno, pari ad un minimo di 400 euro e ad un massimo di 840 euro, calcolato in base al numero di componenti del nucleo familiare e all’ISEE, viene confermato ancora una volta e modificato in più punti.
Con il Decreto Sostegni, si prevedono tre mensilità ulteriori di reddito di emergenza, per marzo, aprile e maggio 2021.
Cambiano i requisiti d’accesso: per le famiglie che vivono in affitto, aumenta di un dodicesimo il valore annuo del canone di locazione dichiarato ai fini ISEE. Inoltre, potranno presentare domanda anche i lavoratori che hanno terminato la Naspi o la DisColl tra il 1° luglio e il 28 febbraio 2021.
Non una proroga NASpI nel Decreto Sostegno, ma requisiti meno stringenti
E ancora, il testo del Decreto Sostegno prevede anche un intervento sulla NASpI, indennità di disoccupazione.
Ci si attendeva una proroga, come previsto nel corso del 2020. Il nuovo decreto dispone invece novità sui requisiti: fino al 31 dicembre 2021 diventa accessibile a prescindere dalla sussistenza del requisito che prevede il diritto all’indennità per coloro che hanno maturato 30 giorni di effettivo lavoro nei 12 mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione.
Contratti a termine, proroga senza causale in scadenza nel Decreto Sostegno
Per quanto riguarda i contratti a termine, il Decreto Sostegno prevede la proroga della possibilità di rinnovo senza causale fino al 31 dicembre 2021.
Vengono nuovamente congelate le causali fino al 31 dicembre 2021 in modo tale che i periodi a termine non vengano computati nel massimale di durata dei contratti a tempo determinato.
La domanda per i nuovi contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Sostegni potrà essere inviata online tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate. Si attende l’emanazione di un provvedimento ad hoc da parte dell’amministrazione finanziaria.
Nella giornata di ieri il Decreto Sostegni è stato presentato in conferenza stampa dal Presidente del Consiglio Mario Draghi e dai ministri Franco e Orlando.
Tra le novità maggiormente attese i contributi a fondo perduto, in realtà già previsti dallo scostamento di bilancio che sarebbe stato contenuto nel mai varato Decreto Ristori 5, ma approvati solo con il decreto in oggetto.
Già a partire da ieri sono pervenute diverse mail alla redazione di Informazione Fiscale in cui si chiedono fondamentalmente due cose:
1. se i contributi a fondo perduto arriveranno in automatico;
2. se, quando e come presentare la domanda all’Agenzia delle Entrate.
Ci è parso quindi opportuno dedicare un breve focus a questo tema, soprattutto per chiarire subito molti dubbi che potrebbero caratterizzare i prossimi giorni.
Contributi a fondo perduto Decreto Sostegni 2021: gli importi non verranno accreditati in automatico
Uno dei quesiti che i lettori ci hanno posto con maggiore frequenza tra ieri ed oggi è il seguente:
“I contributi a fondo perduto previsti dall’articolo 1 del Decreto Sostegni (dalla bozza del Decreto Sostegni, NdR) verranno accreditati in automatico?”
La risposta è negativa, i contributi a fondo perduto previsti dallo scostamento di bilancio di 32 miliardi di euro non arriveranno in automatico, come avvenuto per esempio nel caso dei decreti Ristori per coloro che avevano già presentato la domanda all’epoca del Decreto Rilancio.
E ciò, evidentemente, rappresenta un passo indietro rispetto al recente passato.
Contributi a fondo perduto Decreto Sostegni 2021: come e quando presentare la domanda
Il secondo quesito pervenuto con maggiore frequenza alla redazione di Informazione Fiscale in seguito alla presentazione del Decreto Sostegni è la seguente:
“È già possibile fare domanda per ottenere i contributi a fondo perduto? Come ed entro quando?”
Anche in questo caso la risposta è negativa, ma va articolata.
In primo luogo occorre subito evidenziare come non sia ancora possibile presentare la domanda.
Non conosciamo neanche i termini temporali, salvo per la parte relativa agli accrediti, che secondo il Presidente del Consiglio Mario Draghi
‘arriveranno a partire dal prossimo 8 aprile‘
Il che ci consente quindi di ipotizzare che già dalla prossima settimana l’Agenzia delle Entrate pubblicherà il provvedimento attuativo e metterà a disposizione la piattaforma online.
In effetti, nella bozza circolata negli ultimi giorni, che peraltro lo stesso Presidente del Consiglio ha ammesso essere veritiera per la quasi totalità del testo, al comma 8 dell’articolo 1 si legge che:
“Al fine di ottenere il contributo a fondo perduto, i soggetti interessati presentano, esclusivamente in via telematica, una istanza all’Agenzia delle Entrate con l’indicazione della sussistenza dei requisiti definiti dai precedenti commi.
L’istanza può essere presentata, per conto del soggetto interessato, anche da un intermediario abilitato di cui all’articolo 3, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, delegato al servizio del cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate.
L’istanza deve essere presentata, a pena di decadenza, entro sessanta giorni dalla data di avvio della procedura telematica per la presentazione della stessa.
Le modalità di effettuazione dell’istanza, il suo contenuto informativo, i termini di presentazione della stessa e ogni altro elemento necessario all’attuazione delle disposizioni del presente articolo sono definiti con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate”.
Attenzione: quanto sopra riportato è uno stralcio di una bozza, per cui fino a che non verrà pubblicato il testo ufficiale va considerata in quanto tale.
Per quanto, come detto sopra, durante la conferenza stampa di presentazione del Decreto Sostegni il premier Draghi ha comunque confermato che il testo ufficiale sarà quasi identico a quello della bozza circolata nelle ultime ore.
Ipotizziamo comunque che la piattaforma online che verrà messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate sarà la stessa già utilizzata dai contribuenti dal Decreto Rilancio in poi, adattata ovviamente sulla base delle nuove modalità di calcolo dei contributi a fondo perduto ed al nuovo modulo di domanda che verrà varato dall’atteso provvedimento.
Il Decreto Sostegni ha disposto l’esonero fino al 30 giugno 2021 del pagamento di quei canoni che fino ad oggi conoscevamo come Tosap e Cosap, assorbiti dal 2021 dal nuovo Canone Unico Patrimoniale. Di seguito un’analisi delle novità.
Esonero Tosap e Cosap fino al 30 giugno 2021 per tavoli all’aperto e ambulanti.
Il Decreto Sostegni, approvato il 19 marzo 2021 dal Governo Draghi, ha reiterato una norma di esonero a favore di due categorie particolarmente colpite dalla pandemia e dalle limitazioni conseguenti ancora in atto.
Il testo, nella bozza ad oggi disponibile, riporta:
“Art. 29 (Ulteriori misure urgenti e disposizioni di proroga)
1. All’articolo 9-ter, del decreto legge 28 ottobre 2020 n. 137, convertito, con modificazioni, nella legge 18 dicembre 2020, n. 176, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) ai commi 2 e 3 le parole “31 marzo 2021” sono sostituite dalle seguenti: “30 giugno 2021”;
b) ai commi 4 e 5 le parole “31 marzo 2021” sono sostituite dalle seguenti “31 dicembre 2021”.
c) al comma 6 le parole “82,5 milioni di euro per l’anno 2021” sono sostituite dalle seguenti “165 milioni di euro per l’anno 2021””
Parole che significano poco per i meno avvezzi alla lettura delle norme, ma che ha senso riportare per evidenziare lo “stillicidio del rinvio” contenuto in buona parte della legislazione, non solo tributaria.
Appare evidente la necessità di un cambio di paradigma anche nella scrittura delle stesse, per renderle comprensibili anche al comune cittadino.
Esonero Cosap e Tosap nel decreto Sostegni 2021 per tavoli all’aperto e ambulanti
L’esonero dal versamento di Tosap e Cosap previsto dal decreto Sostegni riguarda i pubblici esercizi, bar e ristoranti per intenderci, e le attività temporanee di commercio su aree pubbliche, i banchi degli ambulanti.
Per entrambe le predette attività la lettera a) della disposizione del decreto sopra richiamata prevede il prolungamento al 30 giugno 2021 dell’esonero dal pagamento del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione, od esposizione pubblicitaria introdotto dall’articolo 1 comma 816 dalla legge 160/2019.
Questo nuovo canone a decorrere dal 2021, come recita la legge appena citata:
“… sostituisce: la tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, l’imposta comunale sulla pubblicità e il diritto sulle pubbliche affissioni, il canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari e il canone di cui all’articolo 27, commi 7 e 8, del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, limitatamente alle strade di pertinenza dei comuni e delle province.”
Lo stesso comma 816 precisa inoltre che:
“Il canone è comunque comprensivo di qualunque canone ricognitorio o concessorio previsto da norme di legge e dai regolamenti comunali e provinciali, fatti salvi quelli connessi a prestazioni di servizi.”
Decreto Sostegni: concessione suolo pubblico semplificata fino al 31 dicembre 2021
Proseguendo con l’esame della disposizione del Decreto Sostegni, la lettera b) dispone la ulteriore proroga dal 31 marzo al 31 dicembre 2021 di quelle che nella relazione illustrativa al decreto sono indicate come:
“modalità semplificate di presentazione di domande di concessioni per l’occupazione di suolo pubblico e di misure di distanziamento di pose in opera temporanea di strutture amovibili”
Chiude il comma 1 con la lettera c), che dispone l’incremento dell’importo destinato a copertura del costo della disposizione, da 82,5 a 165 milioni di euro, importi questi che saranno trasferiti agli enti locali a copertura dei minori introiti derivanti dalla norma di esonero e, come si legge sempre dalla relazione illustrativa:
“… alla cui ripartizione si provvede con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, d’intesa con la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto.”
Condono fiscale: cos’è? Lo stralcio delle cartelle previsto dal decreto Sostegni è solo l’ultima di tante sanatorie, fin troppo ricorrenti in Italia.
L’approvazione del decreto Sostegni introduce una nuova procedura di condono delle cartelle esattoriali. Si tratta della cancellazione automatica delle cartelle fino a 5.000 euro, relative al periodo tra il 2000 ed il 2010.
Quello che lo stesso Premier Draghi ha definito essere un condono fiscale a tutti gli effetti, è rivolto ad una platea ristretta di contribuenti, ossia a chi ha dichiarato redditi per il 2019 non superiori a 30.000 euro.
Il condono fiscale interesserà 16 milioni di cartelle, che verranno cancellate in automatico e senza adempimenti da parte del contribuenti.
Le novità introdotte dal decreto Sostegni hanno riportato in auge la discussione circa gli effetti del condono. Proponiamo quindi di seguito un’analisi di cos’è e un breve excursus storico delle sanatorie in Italia.
Cos’è un condono fiscale e perché non è mai un provvedimento giusto
In linea generale, il condono fiscale consente ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione con il Fisco secondo le regole stabilite dal Parlamento.
Non si tratta di una situazione ordinaria bensì di un provvedimento straordinario del quale è bene non abusare.
Con il condono fiscale i contribuenti che hanno contratto debiti di natura tributaria hanno la facoltà, presentando solitamente una domanda, di sanare la propria situazione e di pagare l’importo dovuto secondo le disposizioni stabilite dalla legge.
Per portare un esempio meno recente, con la rottamazione delle cartelle Equitalia introdotta dal Decreto Legge 193/2016 è stato consentito ai contribuenti con ruoli affidati all’Ente di Riscossione dal 2000 al 2016 – e che hanno presentato domanda – di pagare l’importo del debito senza sanzioni e interessi di mora.
C’è stata poi la stagione della pace fiscale, che oltre ad una riedizione della rottamazione, ha previsto due misure:
- lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro;
- il saldo e stralcio, ossia la possibilità per i contribuenti con redditi bassi di pagare solo in parte il debito accumulato.
Il decreto Sostegni, anche alla luce della grave emergenza economica causata dal Covid-19, introduce un nuovo condono fiscale, lo stralcio delle cartelle fino a 5.000 euro relative al periodo 2000-2010, ma solo per i titolari di redditi relativi al 2019 fino a 30.000 euro.
Perché il condono fiscale punisce i contribuenti onesti
Quando si parla di condono fiscale si fa riferimento quindi alla più ampia categoria dei condoni legislativi che comprendono anche i condoni edilizi e l’indulto.
Per capire cos’è un condono fiscale è bene far riferimento al significato generale del termine condono, che nel diritto è definito come un provvedimento emanato dal Parlamento o dal Governo con decreto, tramite il quale i cittadini che vi aderiscono possono ottenere l’annullamento, totale o parziale, di una pena o di una sanzione.
In molti criticano lo strumento del condono, tanto più in ambito fiscale, perché la cancellazione della sanzione in caso di mancato rispetto degli obblighi tributari è secondo gli studiosi di diritto tributario un deterrente per il rispetto di regole e obblighi.
Condono fiscale: un breve excursus storico
In Italia inoltre lo strumento del condono fiscale è usato tutt’altro che con cautela: dal 1973 ad oggi viene varato un provvedimento di condono in media ogni tre anni.
Tra i condoni fiscali più recenti si ricorda il cosiddetto condono tombale voluto dall’allora ministro Giulio Tremonti che, nel periodo compreso tra il 2002-2003 e il 2009-2010, ha concesso agli evasori con soldi all’estero di mettersi in regola pagando un imposta del 5% sui proventi rimpatriati e con garanzia di anonimato.
Nel biennio 2016-2017 una norma simile è stata fortemente voluta dall’ex Ministro dell’Economia e delle Finanze del Governo a guida PD, Padoan: si tratta della voluntary disclosure, che prevede regole differenti ma che in ogni caso applica un condono fiscale non indifferenti sulle sanzioni previste nei confronti degli evasori.
Tuttavia combattere l’evasione fiscale con lo strumento del condono sembra essere la scelta peggiore: come più volte sottolineato da esperti e teorici del diritto tributario, il condono fiscale è uno strumento straordinario, adatto in caso di riforma del sistema fiscale e non come strumento di contrasto all’irregolarità.
Come più volte sottolineato da coloro che criticano il condono, il risvolto negativo della cancellazione di imposte, sanzioni e addirittura pene è il dissuadere i cittadini dall’avere comportamenti corretti, oltre a punire coloro che, al contrario, hanno sempre pagato tutto, magari facendo tanti sacrifici.
Anna Maria D’Andrea
Fonte: www.informazionefiscale.it