Pandemia e droga, un mix pericoloso per i nostri ragazzi
Cosa è successo ai nostri ragazzi durante la pandemia? Come utilizzavano il tempo mentre erano rinchiusi nella loro stanza, quelli che hanno la fortuna di averne una, costretti per lunghe ore davanti agli schermi dei computer, per assistere alle lezioni attraverso la DAD (Didattica a Distanza) e poi altre ore per i compiti e, ancora, con i video giochi per vincere la noia, e poi ancora sui social per riuscire a comunicare con qualche amico o amica?
Tutto questo spesso senza alcun controllo da parte dei genitori, fuori casa per lavoro e frustrati anche loro dalla situazione irreale in cui tutti siamo costretti a vivere.
Già l’adolescenza è un periodo burrascoso nella crescita di un ragazzo o ragazza. Sicuramente il momento più difficile, in cui tutto e il contrario di tutto gli passa nella mente. Il momento in cui qualsiasi dato stabile acquisito è facilmente sostituibile da influenze esterne che necessariamente arrivano. Ne sanno qualcosa i genitori costretti a interpretare i silenzi, le sfuriate o gli sbalzi di umore che solo qualche giorno o settimana prima sarebbero state impensabili.
Come hanno reagito i nostri ragazzi all’improvvisa e obbligata mancanza di relazioni tra amici, niente sport, niente locali, niente incontri e abbracci, niente contatti reali, quelli in cui ci si prende in giro, si gioca, si ride e ci si diverte nei corridoi della scuola, quei momenti in cui ci si conosce, si cresce insieme e iniziano nuove esperienze e relazioni.
Analizzando recenti sondaggi non è difficile capire che, per molti di loro, il rifugio sono stati l’alcol, la canna, il gioco d’azzardo on line, la dipendenza dai videogiochi, ecc.
L’aumento vertiginoso riscontato del consumo di sostanze stupefacenti, psicofarmaci e alcol è preoccupante. Si continua a parlare giornalmente quanti contagiati da Covid e quanti morti. Nelle trasmissioni televisive si elencano, sino alla noia, statistiche talvolta comprensibili solo agli addetti ai lavori, ma raramente si parla degli effetti collaterali che la pandemia sta causando sul tessuto sociale e sugli adolescenti. Un aspetto, quest’ultimo, difficilmente quantificabile nel presente ma che, se non si prenderanno provvedimenti immediati, sicuramente lascerà un effetto deleterio nel prossimo futuro.
Lasciare i ragazzi a navigare liberamente sul web li espone a pericoli imprevedibili.
Si trovano siti in cui si propongono droghe sintetiche devastanti, presentandole come la panacea per risolvere i problemi di memoria e le difficoltà nello studio o sopperire alla solitudine; siti in cui si danno i consigli su come usare le droghe, dall’alcol a cannabis, oppure altre sostanze, consigliando i metodi per evitare di “sballarsi eccessivamente”, su come mischiarle tra di loro per evitare conseguenze troppo gravi. Una specie di vademecum sul loro utilizzo con le istruzioni per l’uso. Siti facilmente raggiungibili con solo click.
Sappiamo bene quanto i ragazzi siano scaltri nell’utilizzare la tecnologia digitale. Le domande che sorgono sono: come mai la polizia postale non interviene chiudendo questi siti, visto che promuovono apertamente il consumo di droga? Come potrebbe reagire un adolescente che va a finire in un sito di questo tipo? Siamo sicuri che non sia incentivato a provare “così esco da questa camera che mi sta opprimendo?”.
La campagna antidroga dei volontari di Scientology
LA PREVENZIONE, promuovendo la verità sulla droga, è l’unica arma che in questo momento abbiamo per arginare questo fenomeno. Niente prediche o inutile proibizionismo che produrrebbero l’effetto contrario, ma una informazione corretta, raccontata da chi quella esperienza l’ha vissuta sulla propria pelle per mettere i ragazzi nelle condizioni di decidere con cognizione di causa e sapendo a che cosa stanno andando incontro.
È ciò che stanno facendo i volontari di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga e della Chiesa di Scientology, animati dalle parole del filosofo L. Ron Hubbard il quale, individuando “le droghe come l’elemento più distruttivo presente nella nostra cultura attuale”, indicava l’istruzione come l’arma più efficace per sconfiggerla.
Così nel pomeriggio di giovedì 25 i volontari di Mondo Libero dalla Droga hanno distribuito centinaia di libretti informativi nelle strade e negozi del centro di Cagliari, mentre lunedì 29 e martedì 30 marzo sarà la volta dei volontari di Sanluri, Olbia e La Maddalena che coinvolgeranno i negozianti locali, invitandoli a diffondere tra i loro clienti e concittadini il messaggio di vivere liberi dalla droga.