La Guardia Zoofila è una figura oggi poco conosciuta in Italia, si tratta di volontari impegnati per la tutela degli animali e dell’ambiente. È un’attività che non si improvvisa ma nasce sulla base di un incondizionato amore per la natura. Occorre la frequentazione di un corso (basato su conoscenza di normative e di veterinaria) svolto presso un’associazione di protezione degli animali. Dopo il superamento di un esame e il conseguimento di un attestato, segue la nomina con Decreto Prefettizio.
Chi sono le Guardie zoofile
Nel Paese sono presenti diverse associazioni e organizzazioni che operano a difesa del patrimonio zootecnico e che consentono a volontari di effettuare i corsi e divenire guardie zoofile. La loro attività, in qualità di pubblico ufficiale, affianca quella di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Capitaneria di Porto, Vigili del Fuoco, ecc. Possono comminare multe i cui introiti confluiscono nelle casse del Comune o della Regione. Si tratta, in ogni caso, di un impegno “attivo”, volto non solo a difendere e denunciare reati bensì a promuovere il rispetto verso gli animali e l’ambiente. Non posseggono armi né hanno particolari attrezzature di protezione.
Un’attività affascinante
Sono presenti anche nel contesto urbano, nelle aree verdi delle grandi città (come, a esempio, nel Comune di Roma dal 2018) per salvaguardare il decoro e l’integrità dell’ambiente nonché la condizione degli animali presenti. Alcune associazioni del settore propongono di paragonare tale figura a quella delle forze dell’ordine, strutturando il corpo e ricevendo, oltre agli oneri connessi all’incarico e alla qualità di pubblico ufficiale, anche i diritti, sia dal punto di vista economico sia per quello relativo a ferie e permessi. Molte ONLUS e ONG invitano a iniziare tale affascinante attività e a proporsi anche come referenti per nuovi nuclei sparsi sul territorio nazionale.
Le funzioni delle Guardie zoofile
Come ricorda la LAV (Lega Anti Vivisezione), le funzioni delle Guardie volontarie sono di seguito riassunte “Prevenire e reprimere illeciti amministrativi e penali contro gli animali e l’ambiente; svolgere indagini tese alla prevenzione e repressione dei reati zoomafiosi, con particolare riferimento ai combattimenti tra animali, alle corse clandestine di cavalli, al bracconaggio, al traffico di fauna selvatica, alla macellazione abusiva e alle altre attività illecite connesse; promuovere l’informazione e il rispetto della legislazione in difesa degli animali e dell’ambiente; offrire la propria disponibilità alle Autorità competenti per collaborare in attività investigative”.
Il Prefetto attribuisce la qualifica di guardia giurata volontaria zoofila, ai sensi dell’articolo 138 del T.U.L.P.S. (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773).
Elemento di svolta è stata la legge del 20 luglio 2004, n. 189 (Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate). Il comma 2 dell’articolo 6 di questa legge recita “La vigilanza sul rispetto della presente legge e delle altre norme relative alla protezione degli animali è affidata anche, con riguardo agli animali di affezione, nei limiti dei compiti attribuiti dai rispettivi decreti prefettizi di nomina, ai sensi degli articoli 55 e 57 del codice di procedura penale, alle guardie particolari giurate delle associazioni protezionistiche e zoofile riconosciute”. “Puoi conoscere il cuore di un uomo già dal modo in cui egli tratta gli animali” ricordava il grande filosofo Immanuel Kant. Nel Cantico delle creature si legge “Laudato sii, mio Signore, con tutte le tue creature”.
I dati Eurispes
L’interesse, la sensibilità e la disponibilità degli italiani verso gli animali sono dimostrate anche da dati molto chiari, come quelli che offre il noto istituto di ricerca Eurispes, nella sua ultima edizione, relativa al 2020, del Rapporto Italia. Si legge, infatti “Animali: quattro italiani su dieci ne accolgono almeno uno in casa. Adottare un animale da compagnia vuol dire non soltanto essere disposti ad offrire amore incondizionato ma assumersi anche l’onere della salvaguardia, delle cure e del benessere. Anche nell’edizione del Rapporto Italia del 2020, l’Eurispes ha voluto sondare questo particolare aspetto della vita di molti rilevando che il 39,5% degli italiani ha almeno un animale domestico (erano il 33,6% nel 2019 e il 32,4% nel 2018).
In particolare, nel 20,7% dei casi si tratta di un animale, nel 9,6% dei casi di due pet, nel 5,6% di tre, nel 3,6% più di tre. In relazione ai due anni precedenti diminuisce il numero di italiani che non posseggono animali domestici, passati dal 67,6% del 2018 al 66,4% del 2019 e al 60,5% del 2020. I territori maggiormente legati alla presenza di animali in casa sono il Centro e le Isole, in cui quasi la metà degli italiani, il 48%, possiede almeno un animale domestico. […] In quasi la metà dei casi si tratta di un cane. Tra le mura domestiche vive con noi più spesso un cane (48,8%) o un gatto (29,6%). Una quota di indicazioni pari al 21,6% si divide tra i possessori di uccelli (3,5%), tartarughe (3,4%), pesci (2,9%), criceti (2,4%), conigli (2,3%), cavalli (1,8%), rettili (1%), animali esotici (0,8%) e asini (0,4%)”.
A seguito degli effetti sociali, culturali e psicologici indotti dalla pandemia, gli addetti del settore confermano un trend ulteriormente in crescita sia riguardo l’amore degli italiani per gli animali sia per quanto ne riguarda il possesso.
Campagne di sensibilizzazione…
È necessario che tale nobile attività sia accompagnata da una sensibilizzazione mediatica, di coinvolgimento della popolazione affinché l’ambiente e gli animali siano rispettati nel miglior modo possibile, facilitando notevolmente il lavoro delle guardie zoofile. Le campagne di sensibilizzazione sono molto importanti e, fra queste, le più efficaci e numerose si svolgono presso le scuole, per educare i bambini, da subito, a tale sensibilità. In loro c’è un’attenzione maggiore a tale problematica e la veicolazione del messaggio è profonda e duratura.
…e sensibilità crescente
A fronte di un patrimonio nazionale così ricco a livello di fauna e flora, a cui corrisponde una crescente sensibilità della popolazione, espressa anche nell’adozione di animali domestici, non coincide, tuttavia, una conoscenza adeguata di tutti i volontari che si adoperano nel settore. Un’adeguata informazione riguardo queste specifiche figure, anche a livello mediatico, favorirebbe una più grande partecipazione che avrebbe, senz’altro, conseguenti ripercussioni positive sull’ambiente e gli animali che lo popolano.
Marco Managò (interris.it)