Pesca professionale subacquea nelle acque della Sardegna
Con una nota di sollecito all’Assessora alla Agricoltura Gabriella Murgia, il consigliere regionale oristanese Emanuele Cera si è fatto portavoce della problematica relativa al rilascio delle autorizzazioni per l’esercizio della pesca professionale subacquea nelle acque territoriali della Sardegna.
I pescatori subacquei sollecitano con forza la conclusione del procedimento che li vede coinvolti. “Procedimento”, precisa Cera, “che non si è tutt’oggi concluso, nonostante molti pescatori abbiano regolarmente presentato la documentazione corretta nei termini per avere un riscontro positivo.
Difatti, nonostante l’avvenuta pubblicazione a suo tempo della “graduatoria per il rilascio delle autorizzazioni alla pesca professionale subacquea nel mare territoriale della Sardegna – stagione 2016/2017”, i richiedenti pescatori alla data odierna non hanno ancora inspiegabilmente ricevuto il provvedimento finale e l’autorizzazione quinquennale per l’esercizio della pesca professionale subacquea.
Preme sottolineare”, prosegue il consigliere Cera, “quanto sia inaccettabile e grave il ritardo nel rilascio delle autorizzazioni e quanto sia evidente il danno cagionato a questo settore, in un momento storico già provato e stremato dalla situazione epidemiologica in corso, privando la possibilità per coloro i quali possiedono tutti i requisiti di legge, di trarre il proprio reddito dalla attività impresa di pesca professionale subacquea.
Al mancato rilascio delle autorizzazioni, ne consegue che questo assessorato non assolva correttamente nemmeno la regolare tenuta del “Registro regionale dei pescatori subacquei professionali (RRPSP)” previsto per legge e a cui i pescatori autorizzati vengono iscritti.
Auspico una rapida soluzione del problema rappresentato all’Assessorato competente“, ribadisce Cera, “sollecitando maggiore attenzione per questo importante settore economico e, nello specifico, verso i servizi alle imprese di pesca professionale subacquea, per rispettare tempi e procedimenti certi e garantire il regolare esercizio della professione per il sostentamento delle famiglie considerata la grave difficoltà economica presente.