Portati alla luce gli affreschi nell’antica chiesa medievale di Formello
“All’interno di una nicchia dell’antica chiesa medievale di Formello, abbiamo trovato e riportato alla luce immagini di figure femminili, è comparsa la Madonna della Misericordia che pone sotto la protezione tutti i formellesi. Il restauro è in questo momento ancora in corso.
Grazie alla tenacia di Archeoclub d’Italia si è coagulato un grande interesse intorno all’antica chiesa medievale di Formello dovuto ai primi tentativi di capire cosa ci fosse sotto l’intonaco. Al restauro voluto e finanziato da Archeoclub d’Italia faranno seguito altri due restauri molto importanti, a cura della Soprintendenza, grazie ai quali speriamo di riportare alla luce tutti gli affreschi.
Abbiamo restaurato l’immagine di Santa Lucia, l’intervento è stato reso necessario anche per il fatto che si rischiava di perdere l’affresco. Abbiamo ottenuto un risultato davvero ottimale, è tornata alla luce anche la cornice che completava la decorazione. Mancava la fase tardo-quattrocentesca della chiesa e dunque abbiamo fatto dei saggi in controfacciata ed ecco la bellissima sorpresa, quando dal primissimo saggio è uscito l’occhietto della Madonna.
Abbiamo portato alla luce una Madonna del tardo ‘400 e allargando il saggio è uscito anche Sant’Antonio e anche un frammento della figura di San Biagio. All’interno di una Nicchia abbiamo trovato e riportato alla luce immagini di donne, è venuta fuori la Madonna della Misericordia che pone sotto la protezione tutti i formellesi. Un dipinto che potrebbe essere stato commissionato dalla famiglia Orsini. Abbiamo scoperto decorazioni del tardo-quattrocento sull’abside, dietro l’altare maggiore, è venuto fuori anche lo stemma degli Orsini ma anche San Michele contro i demoni”.
Lo ha affermato Isabella Del Frate, storica dell’arte che dal 1984 è in ruolo presso il Ministero dei Beni Culturali e che dal 2015 sta seguendo i restauri a Formello.
Eccezionale la scoperta: rinvenuta la storica frase di Dante
Sotto la Sacra Famiglia è emerso l’affresco dell‘Apparizione di San Michele Arcangelo sul Gargano.
“Si tratta di un unicum. Abbiamo trovato anche la scritta molto rara tratta dalla Divina Commedia “Lasciate ogni speranza voi che intrate”. Si tratta di un unicum, una scoperta particolare, la quale ci dice che la Divina Commedia doveva essere addirittura nota anche tra il popolo in quanto queste raffigurazioni riportate alla luce a Formello erano destinate al popolo. Dunque all’epoca la Divina Commedia – ha continuato Del Frate – era conosciuta anche dal popolo! Sotto una tarda e mediocre rappresentazione, molto compromessa, della Sacra Famiglia, abbiamo trovato incredibilmente l’Apparizione di San Michele sul Gargano.
L’Apparizione di San Michele sul Gargano potrebbe avere come autore un seguace di Antoniazzo Romano, grande artista che ha lavorato moltissimo nella seconda metà del ‘400 ed è lo stesso autore dell’Apparizione di San Michele sul Gargano che troviamo nella Cappella del Cardinal Bessarione, nella chiesa dei SS. Apostoli a Roma”.
La squadra di restauro
Scoperte tutte al femminile rese note da Archeoclub nel giorno della festa dedicata alle donne. Il team di restauro è formato da Isabella Del Frate, storica dell’arte, le restauratrici Stella Mitri e Carolina Fiori.
“I risultati che stanno maturando a Formello, paesino non distante da Roma, sono sorprendenti. I restauri sono in corso nell’antica chiesa medievale di Formello, vicino Roma. Archeoclub d’Italia sede di Formello, ha “adottato” l’antica chiesa medievale di Sant’Angelo, nel centro storico di Formello, con il proposito di recuperare alla fruizione l’edificio, da anni chiuso al pubblico e di fatto dimenticato dalla Comunità formellese e ha promosso il restauro pittorico che per la prima volta in assoluto mostreremo domani durante la diretta social.
La chiesa di Formello, dedicata all’Arcangelo Michele – ha affermato Carla Sisto Canali, Presidente Archeoclub d’Italia sede di Formello, archeologa, docente di materie letterarie – potente protettore contro il demonio, le malattie e i disastri climatici, e storico venerato patrono dei Longobardi, dei guerrieri, dei pastori della transumanza ecc., ha avuto la sua importanza nel tempo, ed è stata la seconda parrocchia del paese, fino al XVIII secolo. Successivamente, persa questa funzione a vantaggio della chiesa di San Lorenzo, fu dimenticata e lasciata in abbandono, fino al crollo del tetto e alla definitiva chiusura. Negli anni 2000 ci furono i restauri architettonici, non seguiti da un recupero funzionale.
Con la nostra adozione abbiamo voluto provocare un’inversione di tendenza e tornare all’uso di un bene culturale che mostrava opere di valore, ma neglette e danneggiate”.