Reddito di cittadinanza: il Comune di Sorso brucia le tappe sui PUC
Sono circa 362, a Sorso, i soggetti titolari del Reddito di cittadinanza beneficiari di una misura di sostegno che prevede la loro disponibilità a collaborare con l’amministrazione o il terzo settore. La Legge n. 26 del 28 marzo 2019 che ha istituito la misura condiziona infatti l’erogazione del beneficio alla dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e all’adesione a un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale.
A questo scopo, l’amministrazione comunale di Sorso ha messo a punto una serie di proposte chiamate Progetti Utili alla Collettività (PUC), che mettono in campo le competenze e la capacità lavorativa di questa fascia della popolazione attiva altrimenti inutilizzate.
Le dichiarazioni
“I PUC, se utilizzati nel modo giusto, possono rivelarsi una grande occasione di inclusione e crescita sia per i beneficiari diretti che per l’intera Comunità – evidenzia il sindaco Fabrizio Demelas. – Sono una leva in termini di assunzione di responsabilità per chi è precettore di reddito di cittadinanza e un modo per restituire alla collettività un servizio. Il Comune di Sorso ha lavorato da tempo per cogliere questa importante opportunità e scongiurare il rischio che lo strumento degenerasse in mero assistenzialismo. Un plauso devo rivolgerlo ancora una volta all’assessorato competente e a tutto il Settore Politiche Sociali del nostro Ente per la straordinaria disponibilità nel supportare l’Amministrazione verso il raggiungimento dell’obiettivo che ci eravamo prefissati”.
Già a gennaio del 2020 la Giunta aveva progettato le aree di interesse collettivo in cui i titolari del reddito di cittadinanza potessero prestare la propria opera, ma a causa dell’emergenza sanitaria, i tempi operativi dei progetti di inclusione si sono dilatati e l’avvio è stato possibile solo da settembre, mese in cui sono stati attivati i primi quattro PUC.
I progetti avviati dall’Amministrazione
Si è partiti con il progetto “Insieme a scuola”, che ha individuato e fornito le risorse di personale utile a garantire il ritorno a scuola degli alunni in totale sicurezza, con l’attivazione di un supporto per il rispetto delle norme igienico-sanitarie vigenti a seguito dell’emergenza sanitaria. A questo scopo sono stati formati e inseriti 4 operatori per lo svolgimento di attività di assistenza sugli scuolabus e di controllo sulle misure anti-Covid (controllo temperatura, utilizzo mascherine e distanziamento) e 12 operatori di supporto al servizio di mensa scolastica nelle attività di allestimento della tavola, distribuzione pasti e riordino, pulizia e disinfezione delle aule.
Il progetto “Cura del verde pubblico e del decoro urbano” ha messo in campo 11 persone, assegnate alla in house dell’Ente, la Romangia Servizi, per potenziare le squadre già attive nella manutenzione del verde pubblico, nel ripristino del decoro urbano e nella pulizia delle strade.
E ancora, per garantire il rispetto delle norme anti-Covid all’interno degli uffici comunali, per la tutela della salute dei dipendenti e dell’utenza, sono state attivate 2 postazioni di uscierato, con altrettanti addetti, presso il palazzo comunale di piazza Garibaldi, per il controllo degli accessi attraverso la misurazione della temperatura, il rispetto dell’uso della mascherina e della disinfezione delle mani. Un servizio analogo è stato predisposto anche in previsione della prossima riapertura del Palazzo Baronale, con la destinazione di 2 unità di personale, mentre una ulteriore unità è stata destinata agli uffici tecnici.
Infine 3 persone nell’ambito del progetto di “Supporto agli uffici comunali” sono state destinate all’Ufficio Manutenzioni, all’Ufficio Urbanistica e all’Ufficio Tributi.
Nel frattempo, l’équipe professionale dedicata alla gestione dell’iniziativa avviata dall’Amministrazione comunale, sta progressivamente procedendo alla presa in carico di tutti i restanti soggetti percettori di RDC e dei loro nuclei familiari.
“Con l’attivazione dei Puc – sottolinea l’Assessore ai Servizi sociali Francesco Sechi – si attua una duplice presa in carico della persona: da una parte lo Stato la sostiene in un momento di difficoltà erogando il Reddito di cittadinanza, dall’altra il Comune gli propone di mettere a disposizione della collettività le proprie competenze, abilità e capacità impegnandosi in progetti che puntano a migliorare la qualità di vita della comunità di appartenenza. L’obiettivo dell’Amministrazione è in definitiva quello di creare un sistema di Welfare che abbia come presupposto il coinvolgimento attivo di quanti beneficiano di interventi di sostegno”.