Restauro Teatro Romano. Viaggio nella città – laboratorio della rinascenza con la Roma Imperiale! Il 30 Maggio Press Tour di una giornata.
Ribezzo: “A Ferentino concentrati ben 26 siti archeologici”.Lo Monaco: “Saremo nella città – laboratorio della rinascenza. Ci sono ben 100 epigrafi ed un modello innovativo. Lì il passaggio da cava a cavea, dove il luogo periferico ridiventa centro del rilancio culturale. Mostreremo il progetto di Restauro del Teatro Romano, alla stampa”.
Frasca: ” Un teatro con orti tra le epoche di Traiano ed Adriano. A Ferentino è comprovata la presenza di 25 bolli laterizi”.
Nei luoghi della rinascenza – il 30 Maggio – Press Tour con partenza da Roma con archeology – architetti – guide –
“Ci aspettano ancora delle settimane complicate ma il ruolo della cultura è davvero importante per la rinascita. Dovremo rimboccarci le maniche come hanno fatto i nostri padri ed i nostri nonni nel dopo Guerra e come è avvenuto spesso nella storia d’Italia dopo le grandi crisi. La cultura deve essere il motore della ripartenza. Lo ha detto il Ministro Dario Franceschini e noi di Archeoclub condividiamo e ci associamo e vogliamo contribuire a questa ripartenza che per noi deve essere una rinascenza per determinati territori come ad esempio Ferentino.
A Ferentino sono concentrati oltre 26 siti archeologici e noi vogliamo mettere a disposizione un luogo, un monumento, la storia, pianificare informazioni adeguate attraverso canali nazionali e regionali. Per questo Archeocloub desidera raccontare chi siamo, l’impegno per la salvaguardia della memoria storica, dei paesaggi, dell’arte, vuole anche narrare sia le tante conquiste ottenute che le difficoltà che ancora dobbiamo superare per educare le nuove generazioni, per riconoscere la bellezza, per costruire un futuro possibile, per coltivare la felicità, per migliorare l’economia.
Archeoclub vuole dare voce alla conoscenza dei beni culturali presenti in ogni periferia italiana. Ferentino è un museo all’aperto, un eco – museo, un luogo della collettività che può essere anche portatore di lavoro quanto a promozione turistico – culturale. Il 30 Maggio Press Tour con partenza da Roma per la stampa nazionale ed estera. Un grande lavoro voluto dalla Presidenza Nazionale, guidata da Rosario Santanastasio. Illustreremo il progetto di restauro del Teatro Romano approvato dall’Ufficio tecnico”. Lo ha affermato Antonio Ribezzo, Presidente di Archeoclub d’Italia sede di Ferentino.
Nel laboratorio della rinascenza: più di 100 epigrafi, Teatro Romano con progetto di restauro, la Domus Romana, il Mercato Romano, il Testamento di Aulo Quintilio Prisco, situato in un contesto suburbano, rarissimo e fatto erigere nel II secolo d.C, è ricavato su una viva roccia ed è costituito da un’edicola impostata su un basamento con pilastrini angolari. Al centro dell’edicola è inserita l’iscrizione, di carattere onorario e di notevole interesse giuridico. Essa fa memoria di un magistrato locale, appartenente alla tribù Palatina, vissuto nella prima metà del II sec. d.C di nome Aulo Quintilio Prisco.
Il laboratorio della rinascenza post – Covid con il restauro del Teatro Romano.
“A Ferentino, con la stampa entreremo in un vero laboratorio della rinascenza post covid, in grado di trasformare in realtà quanto stabilito dal Recovery plan per i Beni Culturali. Un luogo periferico che ridiventa rinascenza.
Abbiamo scelto Ferentino come primo esempio di questa modalità che definirei prosopografica, cercare il volto delle realtà culturali – ha affermato l’architetto Claudio Lo Monaco, Consigliere Nazionale di Archeclub d’Italia, Delegato ai Beni Ecclesiastici e Liturgici – indagare esattamente situazioni in cui in maniera manifesta ci rendiamo conto di possibilità eccezionali che sono ascrivibili a realtà ben precise in cui ogni pietra parla. Ogni bene culturale è un codex Urbis, un codice che si apre alla lettura di chiunque voglia comprendere una realtà, una storia. Ferentino ad esempio ha più di 100 epigrafi sparse per tutto il territorio fino ad arrivare al monumento di Aulo Quintilio.
Si comprende il come la scrittura sia stata un veicolo fondamentale per testimoniare la città di Ferentino e la grandezza di un territorio e l’avere utilizzato il segno dell’incisione manifesta fondamentalmente il concetto che il bene culturale di per se è un codice scritto, è una narrazione della storia di un popolo, di una realtà ma anche di una grande bellezza. Quindi cercare un volto, Programmare un Press Tour, narrare un evento, questo è quello che sta facendo Archeoclub. Ferentino come Cassino, Tivoli, Aquino, Catania, rappresentano una situazione che si modula in maniera diversa traducendo un concetto fondamentale nell’ambito dei beni archeologici che vede il passaggio da una situazione di cava, di luogo dove per secoli e secoli è avvenuta l’asportazione del significato a cavea.
A Ferentino riemerge il bene culturale e addirittura il territorio si ripropone in nuova veste come centro propulsore di sviluppo. Mostreremo e avremo modo di raccontare come una cava è diventata e diventerà cavea e si innesterà un processo che potremmo definire renovatio Urbis e quindi la rinascita di un centro e di una realtà. Ferentino è exempla nell’ambito regionale e nazionale.
Stiamo rifunzionalizzando quel luogo, l’anfiteatro, oggetto di restauro, rileggerà la nostra storia e il nostro agire nell’ambito della bellezza. A Ferentino abbiamo una città – laboratorio che partecipa alla rinascita del bene culturale.
In questo percorso avremo fondamentalmente due elementi: il disegno, significa corretta progettazione, grande idealità e contemporaneamente la regola che arriverà dalla gloriosa scuola del restauro.
Ricostruiremo elementi che attualmente non sono più presenti, per rifunzionalizzare tutto il complesso archeologico. Non siamo per una situazione di ruderismo. Dunque c’è tanta proposizione per rendere funzionale un luogo comunque apparentemente periferico che ridiventa cuore, esempio di una rinascenza”.
Entreremo nell’Acropoli ma anche in Grottapara che forse era l’uscita della via di sicurezza sotterranea che, partendo dall’Acropoli, conduceva, verso levante, fuori della città. Il nome, molto probabilmente, deriva da Grotta Luparia, analogamente al toponimo Vallis Luparia, convertito in Vallepara. Durante lo spopolamento del Medioevo, tale luogo dovette diventare, infatti, l’ingresso di un rifugio per lupi.
E anche Orazio ci accompagnerà durante l’Educational per la stampa con archeologi, architetti e guide che condurranno nella Roma Imperiale attraversando epoche e monumenti diversi come ad esempio Palazzo dei Cavalieri residenza di frati cavalieri detti Gaudenti, il cui ordine fu istituito da Papa Urbano IV (1261-1264) per la difesa della religione e del buon vivere civile. Scelti tra nobili, secolari e ricchi, vivevano con mogli e figli.
Ed è a Ferentino lo storico verso di Orazio: SI TE GRATA QVIES ET PRIMAM SOMNVS IN HORAM DELECTAT, SI TE PVLVIS STREPITVSQUE ROTARVM, SI LAEDIT CAVPONA, FERENTINVM IRE IVBEBO; NAM NEQVE DIVITIBVS CONTINGVNT GAVDIA SOLIS …
Vedremo questa ed altre scritte, ma soprattutto la città – laboratorio della rinascenza post – Covid con il grande progetto di restauro del Teatro Romano.
Il Teatro Romano tra orti ed edifici antichi! Ma anche tra versi, cibi e banchetti!
“Il teatro di Ferentino sorge nella settore sud-occidentale della città, nell’area del quartiere di Santa Lucia dove gli studi topografici hanno individuato i resti di una maglia di strade ortogonali, che dividevano la città in isolati di m 55 x 45. Infatti, tracce di sistemazione antica sono ancora visibili in questo quartiere nel tessuto odierno, dove muri di terrazzamento, esistono ancora tra via Consolare e via Antiche Terme.
Dalla tradizione manoscritta è arrivato fino a noi un verso poco conosciuto di Titinio, antico scrittore di togate, autore di 15 titoli dei quali ci restano solo una manciata di 200 versi. Colpisce il titolo di una commedia chiamata Psaltria sive Ferentinatis che ha come protagonista una suonatrice di cetra di Ferentino – Rachele Frasca è archeologa, specializzata in Archeologia Classica presso l’Università degli Studi di Firenze e dal 2003 collabora con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina e con la Soprintendenza Speciale di Roma – città dove si erano diffusi i costumi greci agli inizi del II secolo a.C. Nel verso «Ferentinatis populus res Graecas studet», è facile percepire un atteggiamento antiellenico dell’autore, dove si parla anche di un ricco banchetto con cibi abbondanti e raffinati; ma quello che ci colpisce è la passione di questa città per gli spettacoli che, alla luce dei resti del teatro, avrebbe dovuto lasciare intuire una realtà monumentale di tipo scenico fin dagli studiosi più antichi, ad iniziare da quelli classici e dagli eruditi.
Più noto, invece, il verso di Orazio che rimanda alla pace e alla quiete della città, nonché alla salubrità dell’aria”.
C’è un teatro romano in mezzo agli orti! E’ a Ferentino e lo si vedrà nel Press Tour del 30 Maggio!
“I resti del teatro, costruzione di una certa importanza nel tessuto urbano di età imperiale, nonché di una certa estensione, si sono conservati nei secoli negli orti delle famiglie Lolli e De Andreis e nelle fondazioni degli edifici circostanti.
L’edificio teatrale ha un emiciclo di 54 m di diametro con un’altezza di almeno m.12, realizzato in opera mista di specchiature di calcare in blocchetti rettangolari. Il muro di fondo a nord è arricchito con l’inserimento di nicchie alternate a pianta semicircolare e rettangolare. L’edificio sfrutta il pendio naturale del banco di travertino. Il meniano superiore invece – ha continuato Frasca – è edificato su camere di sostruzione in muratura.
La scaenae frons e lo spazio dell’orchestra sono attualmente occupati da edifici post antichi, ormai fatiscenti nei cui scantinati sono ancora visibili le strutture pertinenti all’aditus, mentre l’altro simmetrico, a oriente, è visibile l’altro corridoio liberato dalle strutture moderne durante l’ultima guerra.
Generalmente il teatro è datato, in base alla tecnica costruttiva, tra la fine del I e gli inizi del II sec. d.C. tra Traiano e Adriano.
E’ stato scoperto un settore delle gradinate tagliate nel banco di travertino e, nonostante la roccia appaia sgretolata e fessurata, è percepibile in modo chiaro il lavoro per regolarizzarne il profilo in gradinate. Nelle prime quattro gradinate sono infatti presenti blocchi ancora in posto.
Nei lavori di pulizia sono stati individuati, in situ, 11 bolli laterizi finora inediti, pertinenti alla stessa officina e che offrono interessanti spunti di ricerca e che confermano l’orizzonte cronologico. Sette di questi bolli sono impressi sui bipedali sul muro di fondo e gli altri quattro sono visibili sul fondo del canale in laterizi.
A Ferentino è comprovata la presenza di 25 bolli laterizi.
Sulla base di queste premesse e in base all’importanza che riveste il monumento anche in relazione alle altre monumentali evidenze cittadine, lo spazio del teatro di Ferentino potrebbe diventare, da semplice area visitabile, un interessante laboratorio di recupero e rigenerazione urbana”.
E’ possibile partecipare al Press Tour inviando richiesta a [email protected]