Abaco Teatro: TEATRO DI SANLURI, Stagione Rosa dei Venti marzo-maggio 2021.
Su il sipario sulla Stagione “Rosa dei Venti” 2021 organizzata da Abaco Teatro al Teatro di Sanluri, con la direzione artistica di Rosalba Piras e Tiziano Polese: nove titoli in cartellone tra marzo e maggio fra prosa, danza e musica, con brillanti commedie, pagine di storia, variazioni in blues e canzoni d’autore.
Tra le “Sfumature di Rosso” di Abaco Teatro e L@b Sanluri, l’ironia di “Just Forever” del Teatro Tragodia e “Fashion Victims” del Teatro d’Inverno, oltre all’irresistibile “Fuga dall’Asinara” della Compagnia Teatro Sassari, un ritratto del grande intellettuale scrittore in “Gramsci Antonio: presente!” del Teatro Actores Alidos e un tributo a Fabrizio De André con “Figlio dell’Uomo” de La Maschera, tratto dal concept album “La buona novella”.
Il dramma e l’assurdità di ogni conflitto in armi emergono dall’intenso monologo di “Bachisio Spanu. Epopea di un contadino sardo alla Grande Guerra” del Bocheteatro con la regia di Marco Parodi, un tuffo nella Black Music tra Jazz, Funk e Latin Jazz con The Rocies – l’ensemble della cantante Anabel Rodriguez Roche – e per finire un appuntamento pensato per grandi e piccini con l’originale “Cappuzzetto Rozzo” di Abaco Teatro, scritto e diretto da Rosalba Piras, con scene e costumi di Marco Nateri, nel segno della fantasia.
Una evocativa “Rosa dei Venti”, quasi a indicare il punto verso cui convergono le correnti d’aria, calde e fredde, uno strumento fondamentale per orientarsi e stabilire una rotta sul mare come nel cielo, e metaforicamente, nella vita, per scegliere una direzione e comprendere la differenza tra il giusto e l’ingiusto e, pur nel flusso delle emozioni, riuscire a distinguere tra il bene il male.
Un diagramma a forma di stella – prezioso per gli antichi marinai come per i moderni piloti di droni – che nasce dall’attenta osservazione e dallo studio della natura: imparare il nome dei venti significa riconoscerli, farli agire a proprio favore e seppure senza dominarli come il mitico Eolo, non lasciarsi (troppo) cogliere di sorpresa e travolgere dalle folate improvvise.
Il senso della conoscenza – che gli uomini e le donne si tramandano da secoli, attraverso i racconti – trova nel teatro una sintesi mirabile di forma e sostanza: un’arte plurisecolare, uno specchio della realtà ricco di spunti di riflessione, in chiave comica e tragica, che si invera nell’incontro tra artisti e pubblico.
Nel tempo “sospeso” della pandemia il teatro continua a (r)esistere e comunicare il suo messaggio con la speranza di poter finalmente ritrovarci, in sicurezza, in sala per ristabilire il contatto diretto tra palco e platea.
Inaugurazione – domenica 21 marzo – con la presentazione a cura di Rosalba Piras, Tiziano Polese e Manuela Orlando e il vernissage di “Still Life” – la mostra fotografica di Valentino Villa.
La Stagione “Rosa dei Venti” entra nel vivo (con il pubblico in sala) a partire da sabato 27 marzo alle 19.30 in occasione della Giornata Mondiale del Teatro – con “Sfumature di Rosso”, un esperimento di video-teatro che vede protagonisti gli allievi del L@b Sanluri per un viaggio nell’universo femminile.
Un omaggio alle donne nello spirito della Giornata Internazionale della Donna con le parole di scrittori e poeti – da Alda Merini a Felicia Lione, Madre Teresa di Calcutta, Jolanda Restano, Charles Bukowski e ancora Luciana Littizzetto e Francesco Sole. Una narrazione a più voci per dire no alla violenza contro le donne e descrivere le diverse sfaccettature e la complessità dell’animo femminile, interpretata da Anna Vacca, Lucia Fenu, Giusy Ragucci, Claudio Salvi, Francesco Grecu e Maurizio Angius con la partecipazione di Rosalba Piras e Tiziano Polese (che firmano la regia) e della giovane cantante Maria Loi.
La “sconvolgente attualità” del pensiero di Antonio Gramsci spiegato ai più giovani (ma non solo) e l’urgenza di temi che riguardano la coscienza individuale e collettiva – domenica 28 marzo alle 19.30 – in “Gramsci Antonio: presente!” di Rossana Copez e Marta Proietti Orzella, anche protagonista sulla scena insieme con Fausto Siddi (produzione Teatro Actores Alidos).Una pièce che mescola humour e mistero, per disegnare un ritratto del grande intellettuale, politico e scrittore del Novecento e riscoprire, attraverso lo sguardo di un’adolescente, il senso profondo di una rivoluzione culturale e sociale. Focus su «l’importanza della “resistenza”, dell’essere cittadino consapevole, il valore (e il privilegio) dell’istruzione, della lingua e delle proprie origini, di un’educazione libera, della curiosità e dell’immaginazione che “non riconosce sbarre, non si può sbattere in galera”».
S’intitola “Figlio dell’Uomo” la trasposizione teatrale de “La buona novella” di Fabrizio De André a cura della Compagnia La Maschera con la regia di Enzo Parodo – in programma domenica 11 aprile alle 19.30: in scena Massimo Muscas, Fulvia Ibba, Anna Pia, Viviana Ibba, Enzo Parodo e la giovanissima danzatrice Dalila Pilloni.
Tra parole e note – sulla falsariga dell’album del cantautore genovese, ispirato ai racconti sulla vita di Gesù dei Vangeli apocrifi – un narratore e quattro attori-cantanti rievocano i momenti cruciali della storia del Nazareno.
Una pièce originale che fonde la religiosità popolare e il mistero del divino, per indagare la vicenda umana del Cristo e la figura di Maria, dall’infanzia alla giovinezza, al matrimonio contro le regole e i pregiudizi, all’amore e al dolore di madre davanti alla crudele morte del figlio – fra teatro, musica e poesia.
Ironia in scena con “Just Forever (semplicemente per sempre)” del Teatro Tragodia – domenica 18 aprile alle 19.30: la commedia musicale scritta e diretta da Virginia Garau e interpretata da Nigeria Floris, Daniela Melis, Caterina Peddis e Carmen Porcu, con i “siparietti finali” a cura di Marco Nateri, descrive l’universo femminile.
La pièce propone un brillante affresco della società – dagli Anni Quaranta a oggi – tra i preparativi per le nozze e le derive di un folle “gineceo”: intorno alla sposina, si agitano, riflettono e litigano una mamma spregiudicata e libertina, una nonna disincantata, una zia «zitella e timorata di Dio (ma con qualche scheletro nell’armadio)» e un’amica zitella rosa dall’invidia.
Un microcosmo che riflette le evoluzioni sociali e i cambiamenti dei costumi, per una commedia divertente e coinvolgente sull’amore (e non solo).
Il dilemma di un dandy e la paura della solitudine in “Fashion Victims” di Giovanni Follesa, dall’omonimo libro, scritto a quattro mani con Fabrizio Demaria – in cartellone domenica 25 aprile alle 19.30 (produzione Teatro d’Inverno): sotto i riflettori Giuseppe Ligios, che incarna quattro personaggi alle prese con gli effetti della pandemia, per la regia di Sonia Borsato.
Una commedia amara tra «euforia e tristezza, depressione e delirio, cinismo e rassegnazione»: un alternarsi di stati d’animo caratterizza le esistenze dell’elegante Foffo, che immagina la sua uscita di scena, di Marina, un’impiegata prigioniera della routine, dell’estrosa parrucchiera Samantah e di Gabriele, isolato dal mondo per sfuggire al virus. Storie interrotte e come “sospese” tra lockdown e “distanziamento”, in bilico tra timore per la malattia e desiderio di vivere più intensamente.
Sulle note di The Rocies – domenica 9 maggio alle 19.30 – per un viaggio nelle suggestioni della Black Music tra Jazz e Funk per approdare al Latin Jazz: sul palco del Teatro di Sanluri – insieme alla cantante cubana Anabel Rodriguez Roche (voce e guiro), Andrea Sanna alle tastiere, Nicola “Ninu” Vacca alle percussioni e Stefano Casti al basso e sequencer.
L’ensemble propone un repertorio originale, dalle sonorità ricercate, con brani in “spanglish”, lingua ibrida in cui si mescolano inglese e spagnolo, che parlano di integrazione e armonia fra popoli e culture.
Fra tradizione e innovazione, The Rocies intrecciano ricerca e sperimentazione artistica all’attenzione verso questioni cruciali e verso il “sentire collettivo”, per tradurre in musica riflessioni e speranze sul presente e il futuro con la loro cifra eclettica e contemporanea.
Una rocambolesca “Fuga dall’Asinara” – domenica 16 maggio alle 19.30 – con la Compagnia Teatro Sassari: la scoppiettante commedia di Mario Lubino, con Teresa Soro, Michelangelo Ghisu, Mario Lubino, Elisabetta Ibba, Emanuele Floris e Alfredo Ruscitto (sua anche la regia) accanto a Alessandra Spiga, Pasquale Poddighe e Paolo Colorito, racconta una clamorosa evasione.
Il camorrista Felice Capone, scappato dalla colonia penale, trova rifugio in un appartamento nel centro storico, dove prende in ostaggio un’intera famiglia e tutti coloro che frequentano la casa.
Una vicenda drammatica, ma risolta con i toni e i ritmi del vaudeville, con un meccanismo ad orologeria ricco di effetti comici e grotteschi da cui affiorano le vicende private, le debolezze e i fallimenti dei personaggi, tra battute ironiche e gags esilaranti.
Cronache dal fronte – domenica 23 maggio alle 19.30 – con “Bachisio Spanu. Epopea di un contadino sardo alla Grande Guerra” del Bocheteatro, libero adattamento di Marco Parodi (che firma anche la regia) da “Un anno sull’Altipiano” di Emilio Lussu, con inserti da “Roccu u stortu” di Francesco Suriano (tradotti in limba da Rossana Copez) per una riflessione sull’assurdità e crudeltà dei conflitti. Sotto i riflettori Giovanni Carroni nel ruolo di un fante della Brigata Sassari, testimone della carneficina, che racconta – in una lingua semplice, lontana da astrusi concetti di strategia militare – la nuda sequenza dei fatti, di cui serba un vivido, indelebile ricordo.
La pièce dà voce agli ultimi, gli sconfitti di ogni guerra, strappati alla terra e alle quotidiane fatiche e mandati a combattere in nome di alti ideali, in una feroce e spesso inutile strage.
Il sipario della Stagione “Rosa dei Venti” 2021 si chiude – domenica 30 maggio alle 19.30 – sulle avventure di “Cappuzzetto Rozzo” di Abaco Teatro, con drammaturgia e regia di Rosalba Piras, anche protagonista sulla scena insieme con Tiziano Polese e Giuseppe Asuni, e scene e costumi di Marco Nateri, per una versione moderna della celebre fiaba.
Quasi un musical, con le canzoni originali scritte da Giuseppe Asuni, per una rilettura in chiave ecologica, a misura di grandi e piccini, della storia della bambina inviata dalla madre a casa della nonna con un cesto pieno di leccornie.
Ma Cappuzzetto è in realtà una ragazzina prepotente e distratta e nell’attraversare il bosco «calpesta prati e fiori, lancia sassi agli uccellini, mangia caramelle e merendine gettando via gli involucri, fino a che da un cespuglio… spunta il LUPO!».
Grazie a quell’incontro e alla magia di un sogno la bambina capirà il linguaggio di piante e animali e imparerà a conoscere e rispettare la natura.
La Stagione “Rosa dei Venti” 2021 è organizzata da Abaco Teatro con il patrocinio e il sostegno del MiC/ Ministero della Cultura, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Sanluri – con il contributo della Fondazione di Sardegna. Abaco Teatro – con il Festival “Giardini Aperti” – fa parte di Intersezioni/ rete di festival senza rete – a cura di Fed.It.Art. Sardegna.