La sentenza segue una controversa decisione della Corte Suprema russa, che nel 2017 aveva sciolto gli enti legali dei Testimoni in Russia e Crimea.
Valentina Baranovskaja è la prima donna testimone di Geova a essere condannata e incarcerata in Russia dal 2017. Rachel Denber, vicedirettrice della divisione di Human Rights Watch per l’Europa e l’Asia Centrale, ha affermato: “Si tratta di un vergognoso errore giudiziario. Nessuno dovrebbe essere incriminato, né tantomeno incarcerato, per aver preso parte a pacifiche attività religiose. Valentina Baranovskaja e suo figlio, Roman Baranovskij, non hanno fatto nulla di male, e dovrebbero essere rilasciati immediatamente. Le autorità russe devono porre fine alla campagna di persecuzione intrapresa contro i Testimoni di Geova”. Sulla stessa linea il Dipartimento di Stato degli USA: “Siamo sgomenti […]. La condanna di Valentina, vittima di un ictus a 69 anni, è particolarmente crudele”.
Il 10 febbraio 2021 un altro testimone di Geova, Aleksandr Ivšin, è stato condannato a sette anni e mezzo di prigione. Si tratta della pena più lunga inflitta a un testimone di Geova dal 2017. Tra i “crimini” commessi da Aleksandr ci sarebbero l’aver organizzato pacifiche funzioni religiose in videoconferenza e l’aver cantato canti basati sulla Bibbia.
Secondo molti esperti, la persecuzione dei testimoni di Geova in Russia è sobillata dalla Chiesa Ortodossa russa e da gruppi “anti-sette” collegati alla controversa FECRIS. Il 23 luglio 2020 l’Unione Europea si è detta “preoccupata per la persecuzione dei Testimoni di Geova in Russia” e ha affermato che “tutte le persone, compresi i Testimoni di Geova, devono essere in grado di esercitare pacificamente i propri diritti, compreso il diritto alla libertà di religione, di riunione pacifica e di espressione, senza discriminazioni”.
Il caso di Valentina e Roman in breve
- 10 aprile 2019: agenti delle forze dell’ordine armati fanno irruzione nella casa di Valentina e Roman e in altre tre case di testimoni di Geova ad Abakan
- Gli agenti confiscano Bibbie, dispositivi elettronici e documenti personali
- L’8 luglio 2020 iniziano le udienze davanti al Tribunale cittadino di Abakan (giudice: Elena Ščerbakova; pubblico ministero: Svetlana Šestakova)
- Il 20 luglio a Valentina viene diagnosticato un ictus. Le udienze vengono sospese
- Il 14 dicembre riprendono le udienze. Nikolai Stepanovič Volkov, studioso esperto di religioni, descrive così davanti alla corte le attività dei Testimoni di Geova: “Predicano, naturalmente, il Vangelo. […] In effetti, nella loro predicazione non c’è nulla di illegale. […] Sotto il profilo morale, si tratta di persone normali e profondamente rispettabili”.
Persecuzione a livello nazionale in Russia e in Crimea