“Su raccomandazione del ministero della solidarietà e della salute” e “di concerto con le autorità sanitarie francesi” anche l’Eliseo sospende, “in via precauzionale”, la vaccinazione con AstraZeneca, “sperando di riprenderla rapidamente”. Segue a ruota l’Italia con il blocco dell’Aifa che decide di estendere temporaneamente il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca su tutto il territorio nazionale.
“Tale decisione – si legge in una nota dell’Agenzia – è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paese europei”. In corso ulteriori approfondimenti: l’Aifa, in coordinamento con Ema e gli altri Paesi europei, valuterà congiuntamente tutti gli eventi che sono stati segnalati a seguito della vaccinazione. L’Agenzia si impegna a rendere nota “tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose”.
Una “misura precauzionale”, come ribadisce Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa, ospite a Radio Capital, che rassicura: “Chi ha già fatto il vaccino può e deve restare sicuro: i dati, come era capitato di dire in questi giorni, erano molto rassicuranti e complessivamente molto positivi, sono stati vaccinati oltre sedici milioni di europei. Questi dati di questi giorni hanno portato all’accelerazione in attesa della verifica”. Il direttore generale dell’agenzia non ha dubbi: “Io mi sento di dire il vaccino è sicuro, anche avendo rivisto tutti i dati. Non è stato approvato troppo presto: è stato approvato con dati meno convincenti, da cui le limitazioni anche dell’età in origine. Aveva dati meno ampi per gli anziani”.
E ancora: “Era ed è un vaccino su cui si ripongono grandi aspettative anche per i grandi quantitativi, che purtroppo non sono giunti. Questi ultimi effetti su persone giovani hanno destato un sospetto che si è voluto cogliere immediatamente”. Intanto, fonti del ministero della Salute fanno sapere che Roberto Speranza ha avuto colloqui con i ministri della Salute di Germania, Francia e Spagna. “Le scelte compiute e condivise oggi dai principali Paesi europei su Astrazeneca sono state assunte esclusivamente in via precauzionale in attesa della prossima decisiva riunione di Ema” tiene a ribadire il ministro Speranza. “Abbiamo fiducia – ha aggiunto – che già nelle prossime ore l’agenzia europea possa chiarire definitivamente la questione”.
L’azienda anglo-svedese produttrice del siero al centro del dibattito ha comunicato che, da una analisi dei dati di sicurezza “su oltre 10 milioni di somministrazioni non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso, lotto o in qualsiasi paese in cui è stato utilizzato il vaccino AstraZeneca contro Covid-19.
Il numero di questi eventi osservati – si aggiunge – è significativamente inferiore nei soggetti vaccinati rispetto al numero osservato nella popolazione generale”. L’azienda fa sapere che “dagli accertamenti di qualità internamente effettuati, non si sono evidenziati aspetti che possano avere avuto un impatto sulla qualità, sicurezza, efficacia del lotto in questione” ma che comunque “sta collaborando con le Autorità sanitarie e regolatorie che stanno procedendo agli accertamenti necessari”, a seguito della recente segnalazione di alcuni “eventi avversi gravi” segnalati, si precisa, “in concomitanza temporale” con la somministrazione del vaccino AstraZeneca.
Anche la Spagna ha sospeso l’uso del vaccino di AstraZeneca contro il coronavirus, in via precauzionale, nei prossimi 15 giorni.
Sospese le somministrazioni in Olanda fino al 28 marzo. Stop anche in Islanda, Norvegia, Estonia, Danimarca, Irlanda, Lussemburgo, Austria, Lettonia, Lituania e Bulgaria. Dritto per la sua strada il Regno Unito: il premier britannico Boris Jhonson assicura: la Mhra (agenzia del farmaco britannica) non vede “motivi di sospendere alcuno dei vaccini che stiamo usando”.
(ITALPRESS).