Renato Diana, rappresentante degli studenti con Azione Universitaria, ha scritto una lettera al Magnifico Rettore dell’Università di Cagliari per capire le motivazioni che hanno portato alla decisione di attuare misure più stringenti rispetto a quanto previsto dal DPCM 2/03/2021 art 42.
Perchè chiudere tutto nonostante la possibilità di usufruire delle sale lettura e delle sezioni delle aule studio sia compatibile con la normativa vigente?
“La normativa vigente a livello nazionale ci permetterebbe di mantenere attivi questi servizi malgrado la zona rossa. Come AU abbiamo riscontrato l’effettiva difficoltà e quasi impossibilità di studio e di reperimento delle fonti tra le mura domestiche. Il sistema di prenotazione, i posti contingentati, le misure di prevenzione hanno fatto sì che le biblioteche dell’Ateneo cagliaritano diventassero posti sicuri. La possibilità di studiare in biblioteca permette una migliore preparazione agli esami ed una maggiore possibilità d’accesso alle fonti durante la stesura della tesi. Ecco perché, nonostante la zona rossa, avevamo auspicato che venissero prese delle decisioni positive in merito al tenere aperte le biblioteche e garantire la continuità di questo servizio essenziale per gli studenti.
Da ormai un anno, noi studenti prepariamo gli esami tra mille problemi e sotto stress. Molti di noi non hanno più fatto una lezione dal vivo, e la decisione di non permettere di usufruire pienamente del servizio bibliotecario contribuisce definitivamente a ridurre il già precario diritto allo studio. Noi studenti da un anno ci prendiamo le nostre responsabilità, sarebbe ora che chi di dovere si assumesse le proprie.”