In Sardegna è “allarme vaccino”
Il capoluogo sardo, in queste settimane, sta portando avanti una campagna vaccinale che è soggetta a repentine alterazioni e variazioni.
Allarme vaccino. Le inoculazioni eseguite finora sono state circa 395.584, ma ciò non è sufficiente a garantire la sicurezza tra i civili. Si pensi, infatti, che, con i dati riportati dal Ministero della Salute, soltanto il 7,03% dei cittadini ha completato il ciclo vaccinale, e tra questi la maggior parte sono ultraottantenni.Si è, inoltre, registrato un forte rallentamento della somministrazione vaccinale nel fine settimane del 17 e 18 Aprile.
La situazione è poi aggravata dai casi di quei soggetti, considerati “fragili” a causa delle importanti patologie di cui sono portatori, che sono costretti a chiamare personalmente i centri specializzati. Le segnalazioni allarmanti derivano proprio dal fatto che in queste numerose telefonate le risposte sono totalmente inesistenti.
Ciononostante, è corretto evidenziare che i comuni di Cagliari, nel loro piccolo, hanno svolto un ottimo lavoro grazie alla creazione di strutture idonee per lo svolgimento della campagna vaccinale. Il problema principale resta che le dosi dei vaccini che arrivano nell’isola sono sempre troppo poche rispetto alla potenzialità del sistema.
Tra le principali strutture vaccinali ricordiamo:
La fiera di Cagliari, che con il suo maxi centro di allestimento permette di avere una base sicura e solida per incrementare le vaccinazioni;
Il nuovo hub di Quartu San’Elena, inaugurato qualche settimana fa. Nella struttura operano circa 50 persone per turno tra cui medici, volontari, operatori OSS e infermieri. La collaborazione tra Regione e forza armate ha permesso una somministrazione di dosi abbastanza spedita ai cittadini quartesi;
Nei comuni di Quartucciu e Selargius la campagna di vaccinazione è attiva e avviene principalmente nelle sedi ASL sparse per la città ( se ne contano circa tre per entrambi i comuni.
Lucia Locci