C’è voglia di una Pasqua all’insegna dei Diritti Umani. I volontari li divulgano a Olbia e La Maddalena.
Non è certo facile governare un comune, una provincia, una regione o un’intera nazione in tempi di pandemia come quella che stiamo vivendo. La profonda crisi che investe la società in tutti i settori, impone misure di emergenza che a prima vista possono apparire esagerate per taluni, troppo morbide per altri.
Chi è chiamato a decidere è sempre nel mirino del “saggio” di turno che avrebbe fatto diversamente, perché la stessa situazione in un altro paese è stata affrontata in modo diverso. Si sa che “l’erba del vicino è sempre più verde”.
Ancora più difficile è decidere con l’occhio attento al rispetto dei diritti individuali e collettivi, non trascurando le libertà personali e gli interessi e le esigenze della collettività o di una categoria in particolare. Esiste sempre una possibile soluzione diversa da quella adottata, la cui efficacia resta comunque una supposizione non riscontrabile nella realtà dei fatti.
Le decisioni nelle situazioni di emergenza vanno affrontate con provvedimenti di emergenza che, nell’ottica del raggiungimento del maggior bene per la collettività, seppur dolorosi, vanno comunque adottati. Saranno stati quelli giusti e necessari? Saranno poi i fatti a dire la verità.
È ancora possibile parlare di Diritti Umani in questo contesto? Sicuramente è molto difficile, soprattutto quando ci si confronta con qualcuno i cui diritti sono stati chiaramente calpestati.
Ciò che sicuramente sono indispensabili, per chi è chiamato a governare, è una grande integrità intellettuale, lungimiranza, buon senso ed equilibrio; ma altrettanta integrità personale, buon senso, equilibrio e onestà nel rispettare le regole, sono indispensabili da parte di noi cittadini.
Senza entrare nel merito delle decisioni adottate, è difficile stabilire quale dei 30 diritti della Dichiarazione Universale, abbia la priorità sugli altri, per quanto tutti andrebbero rispettati e garantiti nella misura più ampia possibile relativamente alla situazione.
A quale dare la priorità tra la salute personale e collettiva, la libertà di movimento, l’istruzione, piuttosto che il diritto al lavoro o allo svago o al diritto di comunicare, solo per citarne alcuni? Ognuno avrà la sua risposta e per lui/lei quella sarebbe stata la cosa giusta da fare.
Ma cosa potremmo fare noi cittadini per vedere rispettati i nostri e gli altrui Diritti? La stessa Eleanor Roosevelt, colei che si è battuta per la realizzazione e la stesura della Dichiarazione Universale, alla sua presentazione all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’ha voluta individuare come la “Magna Carta Internazionale dell’intera umanità”. E nella stessa occasione ci ha indicato chiaramente la strada da seguire per vederla realizzata dicendo: “Dopo tutto, dove iniziano i Diritti Umani Universali? In piccoli posti vicino a casa, così vicini e così piccoli che essi non possono essere visti su nessuna mappa del mondo”.
Come si può vedere la strada da percorrere non è lunga. I Diritti Umani iniziano nel nostro quartiere, città o paese, nello stesso pianerottolo di casa. Instaurando rapporti cordiali e di solidarietà con la famiglia della porta a fianco. Poiché non sono le azioni eroiche di cui parlano le prime pagine dei giornali che cambieranno il mondo, ma le piccole azioni di civile convivenza, il rispetto reciproco, il sorriso o il saluto affettuoso dato allo sconosciuto incontrato per strada, l’aiuto alla persona in stato di necessità senza aspettarsi niente indietro, l’accettazione delle diversità che altro non sono che la vera ricchezza dell’umanità. Sono quelle azioni di cui non parla mai nessuno ma che possono cambiare la vita di chi ci sta intorno e, di riflesso, a noi stessi.
Il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard in un suo celebre scritto diceva: “I Diritti Umani devono essere resi una realtà e non un sogno idealistico”. È il raggiungimento di questo scopo che spinge i volontari di Uniti per i Diritti Umani e della Chiesa di Scientology della Sardegna ad impegnarsi costantemente nel diffondere i 30 articoli della Dichiarazione Universale, convinti che la loro conoscenza sia la base di partenza per una ripresa economica e sociale all’insegna della giustizia e della pace.
Con lo spirito di solidarietà e rinnovamento proprio del messaggio Pasquale della Cristianità, ma che in fondo unisce tutte le religioni, nella speranza di vivere una Pasqua all’insegna dei Diritti Umani, nella giornata di martedì 6 aprile, in stretta osservanza delle disposizioni sulla prevenzione, i volontari diffonderanno i libretti “Che cosa sono i Diritti Umani?” nei negozi di Olbia e La Maddalena.