Cosi’ Daniele Cocco, capogruppo di Leu in Consiglio regionale, commenta alla Dire le dichiarazioni del microbiologo Andrea Crisanti dell’Universita’ di Padova, che ha supportato la Regione Sardegna per la realizzazione del progetto “Sardi e sicuri”, la grande campagna di screening anti covid partita a gennaio nell’isola.
Interpellato in precedenza, sempre dalla Dire, Crisanti ha oggi ribadito la sua posizione sui test rapidi: “Gli antigenici sono uno spreco di soldi, facciamo almeno 200.000 antigenici al giorno, al costo di 15-20 euro a test, sono almeno 3 milioni di euro buttati.
I tamponi rapidi soffrono di due problematiche, hanno una bassa sensibilita’ per cui tre positivi su dieci non sono intercettati, e inoltre questi test non riconoscono alcune varianti”.
Da qui la presa di posizione di Cocco: “Serve chiarezza, anche perche’ in molti paesi della Sardegna dove e’ stato fatto lo screening di massa, e’ accaduto che diverse persone sottoposte al primo tampone siano state dichiarate positive, per poi risultare negative dopo il molecolare. Credo che questo non sia un modo serio di procedere, perche’ si creano situazioni di allarme nelle comunita’, con conseguenti chiusure di attivita’, scuole e uffici pubblici”.