Roberto Deriu (PD) chiede una urgente commissione d’inchiesta sulla grave condizione giovanile in Sardegna.
“Dalla regione solo silenzio, serve subito commissione d’inchiesta”
“Dopo quasi quattro mesi dalla data di presentazione della richiesta di istituzione di una commissione d’inchiesta consiliare sulla grave condizione giovanile in Sardegna, ancora la commissione non è stata costituita, nonostante i problemi sul tema aumentino giorno dopo giorno”.
Così Roberto Deriu, consigliere del Partito Democratico, in riferimento all’inchiesta disposta dal Consiglio regionale sardo lo scorso 7 gennaio, con richiesta fatta da oltre la metà dei consiglieri – trasversalmente tra maggioranza e opposizione (primo firmatario lo stesso Deriu) – sui giovani sardi che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in alcun percorso di formazione.
L’esponente dem sollecita il presidente del Consiglio regionale Michele Pais attraverso una lettera:
“I motivi che mi hanno spinto a sollecitare l’intera Assemblea regionale sul tema rimangono vivi, e i problemi si aggravano col tempo che passa – spiega Deriu –, ma dalla Regione finora solo silenzio”. Un annoso dibattito che trova puntualmente riscontro nei dati relativi alla disoccupazione giovanile (in Sardegna è intorno al 50%, contro il 28,9% dell’Italia), ai livelli di istruzione (sull’Isola la dispersione scolastica si attesta intorno al 23%, mentre nel resto del Paese è al 14,5%), e ai cosiddetti ‘‘neet” (giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in alcun percorso di formazione), che sull’Isola risultano essere ben il 27,7%, mentre la media dell’Unione Europea si attesta intorno al 12,9%.
Senza dimenticare che in Sardegna il 22% dei minori vive in condizioni di povertà relativa e nel territorio regionale sono presenti le due province più anziane d’Italia in riferimento alla popolazione 0-17 anni (Oristano e Sud Sardegna), anche in virtù del fatto che nell’Isola si registra un incremento di nascite inferiore rispetto alla media italiana.
“La crisi sanitaria in atto sta peggiorando i dati relativi alla condizione giovanile – prosegue il consigliere del Pd –, ecco perché è necessario un profondo studio dei problemi riguardanti i nostri giovani, indispensabile per creare un quadro d’insieme sulle condizioni di vita dei giovani nell’isola, attraverso un percorso che indichi quali siano, allo stato attuale, le reali opportunità formative offerte e le barriere d’accesso al sistema educativo, oltreché gli iter di inserimento nel mondo del lavoro, al fine di rimuovere le gravi difficoltà che non consentono ai giovani di studiare e lavorare”.