Essenza di salvia contro il virus della diarrea bovina: le potenzialità
Un recente studio pubblicato su Pathogens ha messo in luce le potenzialità dell‘essenza di salvia contro il virus della diarrea bovina, un morbo per il quale non esiste il vaccino, né farmaci antivirali selettivi.
Virus della diarrea bovina: l’identikit
Il patogeno, che appartiene al genere Pestivirus e alla famiglia delle Flaviviridae, causa lo sviluppo di malattie molto gravi nei bovini e in altri ruminanti. In particolare, il biotipo CP (citopatico) causa ulcere gastrointestinali, diarrea e disidratazione, fino alla morte.
Il biotipo NCP (non citopatico) è invece responsabile d’infezioni persistenti, che rendono i bovini serbatoi del virus a vita. Di conseguenza, possono contagiare i loro simili e, nel caso di femmine gravide, trasmettere l’infezione al feto.
Riassorbimento, aborto e mummificazione fetali sono conseguenze comuni e, nel caso di sopravvivenza, il vitello può nascere cieco, malformato e sottosviluppato, con deficit immunitari e problemi respiratori.
Le Università sarde alla ricerca di antivirali selettivi
Alla luce di quanto visto finora, appare chiara l’urgenza di trovare al più presto delle terapie che possano prevenire o aiutare a risolvere tali infezioni, che causano danni ingenti a livello mondiale.
Gli studiosi delle Università di Cagliari e Sassari, dunque, hanno cercato i possibili candidati tra le piante aromatiche sarde e i loro oli essenziali. Essi, infatti, possiedono proprietà antibatteriche, antimicotiche e antivirali; di conseguenza, potrebbero fornire delle molecole da cui sviluppare farmaci contro il virus in questione.
Ma vediamo i dettagli della ricerca!
Lo studio
Attraverso le simulazioni in provetta, gli studiosi hanno potuto esaminare gli effetti di alcuni oli essenziali sul virus della diarrea bovina e sulle cellule animali. Oltre all’essenza di salvia, sono state sottoposte ai test anche quelle di mirto, elicriso, lentisco, santoreggia, alloro, lavanda, eucalipto e finocchietto.
Ma cosa è emerso dallo studio?
I test hanno rivelato che, fra tutte le essenze esaminate, solo quella di salvia era attiva nei confronti del patogeno, inibendo la sua replicazione e risultando, al contempo, sicura per le cellule ospite.
Gli studiosi hanno attribuito gli effetti antivirali al β-cariofillene e, in modo particolare, all’α-umulene: due sostanze, classificate come sesquiterpeni, già note per la loro attività contro il virus dell’herpes labiale.
Benché siano necessarie ulteriori indagini al riguardo, è possibile che l’essenza di salvia e i suoi sesquiterpeni possano bloccare la replicazione del virus nelle ultime fasi, evitando che le nuove particelle virali possano fuoriuscire e infettare le altre cellule.
Gli studiosi hanno individuato nell’α-umulene il composto più attivo, infatti ha inibito la replicazione virale a concentrazioni di 36 µM contro 90 µM del β-cariofillene, ma è probabile che ciò sia il risultato della “collaborazione” con gli altri componenti dell’essenza di salvia.
Di notevole importanza, inoltre, il fatto che l’essenza e i singoli componenti siano risultati sicuri per le cellule ospite ad alte concentrazioni (CC50 > 100 µg/mL).
Conclusioni e prospettive per il futuro
Dallo studio, dunque, emergono risultati incoraggianti. Spetterà alle ricerche future studiare più approfonditamente i componenti dell’essenza di salvia ed eventualmente confermare le loro potenzialità. Staremo a vedere cosa ne verrà fuori!
Jessica Zanza
Fonte: Pathogens (2021).