E’ polemica per il maxi esborso per un service esterno a Ghirlanza, mentre l’Ats nega l’indennità covid al personale sanitario che opera al Delogu.
Alessandro Solinas (M5S) presenta un’interrogazione in Consiglio Regionale: “Oltre il paradosso disparità di trattamento salariale inaccettabile”.
“Nonostante l’Ospedale Delogu di Ghilarza sia ormai diventato un punto di riferimento per i pazienti affetti da Covid, il personale sanitario impiegato nei reparti di malattie infettive ancora non riceve l’indennità prevista per tale mansione, e legittimamente riconosciuta a tutti gli altri colleghi che operano nei reparti Covid gestiti da Ats come quelli di Cagliari, Nuoro e Olbia.
L’indennità per chi lavora nei reparti di malattie infettive, come denunciato dalle rappresentanze sindacali, è prevista dall’art. 44 del Contratto di lavoro e risale addirittura al 1995.
Non riconoscere questa maggiorazione in busta paga significa legittimare una disparità di trattamento che non ha alcuna ragione d’essere, ma soprattutto significa non riconoscere il grande sacrificio compiuto da questi lavoratori che quotidianamente mettono a rischio la propria salute per salvare vite umane”.
“È paradossale e vergognoso che in un ospedale in cui si sta provvedendo ad appaltare il servizio di Primo Soccorso ad un service esterno attraverso una gara d’appalto da 850 mila euro l’anno non si riesca neanche a rispettare i termini contrattuali di tutti i dipendenti che si sono impegnati e continuano a impegnarsi in prima linea nella lotta alla pandemia”.
Questa la denuncia del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Alessandro Solinas, che annuncia il deposito di un’interrogazione urgente in Consiglio per conoscere i motivi di questo mancato riconoscimento che riguarda ben ventidue lavoratori dell’Ospedale Delogu di Gilarza.
“Attraverso questa interrogazione chiederò al Presidente Solinas e all’assessore alla Sanità Nieddu di disporre tutte le misure e gli atti necessari a risolvere questa situazione nel più breve tempo possibile. Stiamo parlando di lavoratori che chiedono che venga loro riconosciuto un diritto sacrosanto. Inoltre, stiamo parlando di cifre talvolta irrisorie dal momento che le indennità previste non sono di certo adeguate al pesantissimo carico di lavoro portato avanti dal personale sanitario con grande abnegazione in questo difficile momento segnato dalla pandemia e dalla lotta al virus”.