Il punto di Roberto Napoletano: lo Stato ha un virus, le Regioni.
Piano vaccini, Recovery Plan, trasporti, scuola: subito una logica di sistema nazionale.
La questione del rapporto Stato-Regioni va presa in mano subito perché le distorsioni evidentissime di questo tipo di relazioni decisionali producono danni gravissimi in tempi ordinari ma diventano addirittura insostenibili in tempi di pandemia. Ogni volta il caos scatta sempre e solo proprio sui temi di competenza concorrente se non esclusiva delle Regioni. Si tengono le competenze e la cassa che le alimenta. Rifuggono dalle responsabilità e scaricano tutto sul governo. Vogliamo davvero affidare la rinascita del Paese ai più grandi distruttori di ricchezza pubblica che sono le amministrazioni regionali e i loro carrozzoni?
di Roberto Napoletano, Direttore del Quotidiano del Sud e del l’Altravoce dell’Italia
Si scrive AstraZeneca, si legge débâcle europea. Non andiamo in ordine sparso. Concordiamo una linea e non dividiamoci. Questo è l’appello del governo italiano. Perché anche un bambino lo capirebbe che lasciare a ogni Paese europeo la decisione sulle modalità di utilizzo del vaccino anglo-svedese significherebbe dichiarare che l’Europa non solo ha fallito nella sua campagna di vaccinazione ma che gli effetti collaterali molto rari di trombosi di AstraZeneca variano a seconda del passaporto che un cittadino europeo ha in tasca. Una follia che equivale a dire che l’Europa intera è diventata un manicomio.
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