L’espiazione trasforma la croce in legno verde
Espiando sul Golgota Cristo testimonia l’amore più grande: pagare con il proprio sangue al posto dell’altro. E’ il modello eroico delle virtù cristiane. E’ la sorgente da cui sgorga limpido in ogni epoca il martirio dei discepoli del Risorto. Attraverso l’espiazione la croce smette di essere simbolo di ignominia, vergogna e debolezza da nascondere. Per diventare il legno verde rigoglio di speranza che conferisce alla Pasqua il carattere di evento-cardine della Rivelazione.
Da lì discende il mandato evangelico di mettere al centro gli ultimi, i piccoli, gli emarginati. E’ il magistero della profezia che consente di guardare ai nostri fratelli e alle nostre sorelle senza cataratte storiche o ideologiche che riducono la vista.
Sul calvario di Cristo il Papa porta con sé gli uomini-scarto, l’umanità e la fratellanza dei migranti, la catastrofe sanitaria ed ecologica che minaccia la vita soprattutto dei popoli più poveri. E’ il superamento di quella cultura dello scarto che alimenta nel pianeta le disparità e la povertà. Francesco non si arrende all’iniquità strutturale di un sistema (la “globalizzazione dell’indifferenza”) che si basa proprio su una politica, una sociologia, un atteggiamento generalizzato dello scarto.
E’ la cultura dello scarto, infatti, che porta a rifiutare i bambini con l’aborto. E che favorisce l’eutanasia nascosta degli anziani, abbandonati con fastidio invece di essere onorati come memoria collettiva della comunità. Il legame con il passato è una risorsa di saggezza per il presente, come l’apertura alla vita nascente è il ponte verso il futuro dell’umanità. Qui sta la Pasqua di Resurrezione. Così diventiamo legni verdi: saldi nelle nostre radici e proiettati come rami verso il cielo.
don Aldo Buonaiuto
Fonte: www.interris.it