Questo 5 maggio in occasione del bicentenario dalla morte di Napoleone Bonaparte ,1821- 2021, esce “Napoléon le Stratège de la Communication. Penser avec l’esprit du Vainqueur” di Roberto Race.
Il volume è la versione francese e aggiornata del “Napoleone il Comunicatore” edito da Egea, la casa editrice dell’Università Bocconi.
Race: “Napoleone? Oggi sarebbe un imprenditore di successo. Napoleone fa pensare a quei leader che sanno motivare e coinvolgere i loro collaboratori rendendoli partecipi delle sfide, che dovranno affrontare assieme.
Quello che per Napoleone è il campo di battaglia per l’imprenditore e il manager sono la fabbrica e il mercato, dove solo chi sa cosa vuol dire essere in prima linea può dare gli ordini ed essere ascoltato”.
Tra le novità dell’edizione francese la postfazione di Charles Bonaparte, ultimo erede di Napoleone e presidente della Federazione Europea delle città napoleoniche.
Capo popolo o grande normalizzatore della Rivoluzione Borghese? Genio soltanto militare o, anche e soprattutto, statista e visionario, Precursore dell’idea europea? Imperatore o dittatore?Napoleone Bonaparte è un personaggio così poliedrico da prestarsi a queste e altre interpretazioni. Una sua caratteristica, messa in luce sapientemente dal giornalista e consulente in corporate e reputation strategy Roberto Race (www.robertorace.com) è l’impareggiabile capacità di dialogare con l’opinione pubblica. Una categoria concettuale che nasce proprio con lui.
Il volume esce su Amazon, edito da ScriptaManent, sia nel formato cartaceo, con la distribuzione in pochi giorni in tutto il mondo, che Kindle ed è acquistabile nelle principali librerie internazionali.
Come un leader costruisce il consenso?
Qual è il suo rapporto con i collaboratori? Come coniuga carisma e spirito di squadra? Come utilizza tempi e modi del comunicare per vincere battaglie militari e politiche? Come strumentalizza iconografia, immagine, messaggio culturale per accrescere il suo potere personale? Come eterna se stesso al di là della sconfitta sul campo, unico perdente della storia che riesce a trasmettere ai posteri il proprio racconto di vita, sottraendolo alle manipolazioni dei vincitori in nome di una verità anch’essa artificiosa, costruita a tavolino nel Memoriale di Las Cases?
“Il Napoleone che racconto in questo volume- dichiara Roberto Race- fa pensare a quei leader che sanno motivare e coinvolgere i loro collaboratori rendendoli partecipi delle sfide, che dovranno affrontare assieme. Quello che per Napoleone è il campo di battaglia per l’imprenditore e il manager sono la fabbrica e il mercato, dove solo chi sa cosa vuol dire essere in prima linea può dare gli ordini ed essere ascoltato.
Un identikit classico di quello che oggi consideriamo un imprenditore di successo.
Proprio come tanti leader, Napoleone sa che conta più essere autorevole che autoritario.
Napoleone, a suo modo e con tutte le contraddizioni e ambiguità con cui finisce per essere al tempo stesso «dittatore» e alfiere del nuovo diritto partorito dalla rivoluzione francese, è anche portatore di alcuni valori di cui si lamenta spesso la carenza nell’attuale classe dirigente e politico-istituzionale europea.
Proprio come tanti leader, Napoleone sa che conta più essere autorevole che autoritario.
Napoleone, a suo modo e con tutte le contraddizioni e ambiguità con cui finisce per essere al tempo stesso «dittatore» e alfiere del nuovo diritto partorito dalla rivoluzione francese, è anche portatore di alcuni valori di cui si lamenta spesso la carenza nell’attuale classe dirigente e politico-istituzionale europea.
Napoleone- conclude Race- sa bene che «non si può guidare un popolo senza indicargli un futuro». Credo che oggi la rilettura di Napoleone sotto questi termini possa favorire la riscoperta di aspetti della sua figura di una modernità impressionante.”