Manca (M5S): “Garantire una vita migliore ai portatori di stomia”
Garantire una migliore qualità di vita ai soggetti stomizzati e agli incontinenti urinari e fecali agevolando interventi preventivi, nonché la cura e la riabilitazione degli stessi.
È questo l’obiettivo della proposta di legge a prima firma Desirè Manca (M5S) presentata oggi in Consiglio regionale.
“Sono circa 2.600 gli stomizzati sardi, che, data la loro condizione, sono costretti ad affrontare con difficoltà ogni aspetto della propria vita: lavorativo, sociale, sportivo, sessuale. Superata la fase post-chirurgica e riabilitativa, infatti, i soggetti stomizzati devono faticare per reinserirsi nella società civile e produttiva. Soprattutto in ambito lavorativo le difficoltà sono notevoli. Spesso gli stomizzati vengono licenziati o nei casi più fortunati si trovano obbligati a un cambio di mansioni. Purtroppo ancora oggi in Sardegna questi pazienti non ricevono la dovuta attenzione, non potendo accedere ad appositi percorsi riabilitativi. Difficoltà che gli stomizzati condividono con tutti i sardi che soffrono di incontinenza, altra problematica che incide pesantemente sulla qualità della vita provocando, nelle persone colpite, isolamento sociale, ansia e depressione”.
“Per queste ragioni è necessario approvare una legge regionale che elevi la qualità di vita di queste persone e ne sancisca non solo la presa in carico, ma anche la tutela della libera scelta nell’utilizzo del dispositivo medico monouso da utilizzare (sacche, placche, cateteri, set di irrigazione, etc.)”.
Così la consigliera regionale del M5S Desirè Manca ha presentato una proposta di legge che ha l’obiettivo di fornire tutti gli interventi di prevenzione e di cura necessari ai soggetti stomizzati e incontinenti. Una proposta che individua negli stanziamenti per il Sistema sanitario nazionale e nel piano oncologico, ancora in fase di attuazione, i fondi con cui finanziare tali interventi.
La proposta di legge promossa da Desirè Manca prevede inoltre l’istituzione, per ogni provincia, di un centro polifunzionale per l’incontinenza urinaria, fecale e stomale, capace di mettere in rete anche i servizi dedicati già funzionanti, e la presenza di un medico specialista in materia, in seno alle commissioni mediche per l’accertamento dell’invalidità civile o riconoscimento dell’handicap.
“Oltre a garantire ai soggetti destinatari del presente intervento normativo le attrezzature di cui hanno bisogno e a garantire un adeguato reclutamento di personale da impiegare nei centri dedicati, la Regione – conclude la consigliera – deve inoltre attuare campagne di sensibilizzazione sul problema dell’incontinenza e della stomia e attivare un numero verde per fornire, ai soggetti colpiti e non, ogni informazione utile”.