Interrogazione di Desirè Manca (M5S) sui lavori a Punta Giglio: pareri opposti sulla realizzazione di museo e rifugio.
“La Regione faccia chiarezza sulla natura dell’intervento”
“Due pareri diametralmente opposti: il primo, quello del Servizio Valutazione Impatti e Incidenze Ambientali dell’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente, che esprime giudizio positivo sull’intervento, e il secondo, quello dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che solleva molti dubbi legati alla presenza di avifauna marina e costiera nell’area interessata, una zona unica al mondo, e pertanto caratterizzata a Protezione Speciale come quella di Capo Caccia.
É questo il quadro fortemente ambiguo e controverso – spiega Desirè Manca in cui, nel Comune di Alghero, si sta portando avanti l’intervento di restauro dell’ex caserma di Punta del Giglio, che prevede l’allestimento di un museo diffuso e di una foresteria, denominata “Rifugio di Mare”, e dotata di ben venti posti letto”.
“Poiché le osservazioni dell’Ispra – osserva la consigliera regionale – sono evidentemente stridenti con il giudizio del Servizio Valutazione Impatti e Incidenze Ambientali della Regione, che ha sostanzialmente sminuito l’impatto dell’intervento sugli obiettivi di conservazione di habitat e specie dell’area, ritengo siano necessari ulteriori approfondimenti e ulteriori studi per avere contezza di quale sarà effettivamente l’impatto di queste opere di riqualificazione che – ricorda – insistono su uno dei paesaggi più belli e invidiati della nostra isola”.
Così Desirè Manca ha presentato un’interrogazione al Presidente Solinas, all’assessore all’Ambiente Lampis e all’assessore all’Urbanistica Sanna per chiedere la massima tutela paesaggistica e ambientale dell’area di Punta del Giglio sulla quale è destinato a insistere l’intervento, altamente impattante, di restauro, risanamento e allestimento museale dell’ex Batteria SR 413.
Il complesso edilizio abbandonato a se stesso da anni, era stato messo a bando dall’Agenzia del Demanio con il progetto “Cammini e Percorsi” nel 2017, dedicato al recupero e riuso di beni pubblici situati lungo cammini storico – religiosi e percorsi ciclopedonali.
“L’Ispra – conclude Desirè Manca – ha evidenziato in particolare come il calendario riproduttivo delle specie costiere riportate in sede di studio per la valutazione di incidenza sia inesatto per la maggior parte delle specie, oltre alla mancanza di dati precisi sull’insediamento, la nidificazione e la consistenza riproduttiva di specie animali particolarmente vulnerabili a forme di inquinamento luminoso.
Un parere che non possiamo ignorare ma sul quale è necessario indagare per garantire la tutela di questo patrimonio inestimabile di natura, biodiversità, flora e fauna, situato nei siti SIC e ZPS della rete Natura 2000”.