I Sindaci dei Comuni del Distretto sanitario di Oristano si ritroveranno domani mattina, sabato 17 aprile, davanti all’ambulatorio di Igiene pubblica di Simaxis per protestare contro lo stato di crisi del sistema sanitario del territorio.
L’appuntamento è per le 10, quando i sindaci in fascia tricolore daranno voce alle ragioni delle comunità locali e ribadiranno le richieste avanzate ieri al Presidente della Regione Christian Solinas, all’Assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu, al Commissario straordinario dell’ATS Massimo Temussi e a quello della ASSL di Oristano Antonio Cossu: partenza immediata della campagna di vaccinazione nei comuni ancora non serviti come Simaxis, Ollastra, Zerfaliu e Solarussa, attivazione di specifiche convenzioni per garantire il servizio di medicina di base nei paesi non serviti, ripristino dell’organico del Pronto soccorso dell’Ospedale San Martino per garantirne il funzionamento, assicurare ai soggetti fragili le vaccinazioni nel proprio domicilio e attivazione dei centri di vaccinazione nei comuni.Nella comunicazione che il Presidente del Distretto Sanitario e Sindaco di Oristano Andrea Lutzu ha inviato alla Regione e all’ATS si esprime la massima solidarietà ai Sindaci di Simaxis, Zerfaliu Ollastra e Solarussa, comuni dove non è ancora iniziata la campagna di vaccinazione dei cittadini ultraottantenni, e chiede con forza che la priorità massima, compatibile con la disponibilità di vaccini Pfizer, sia l’immediata vaccinazione dei cittadini ultraottantenni delle comunità dove non è ancora stata somministrata la prima dose.
Il Distretto sanitario chiede anche che si faccia fronte alla mancata sostituzione dei medici di medicina di base andati in pensione con convenzioni ad hoc per garantire temporaneamente con personale supplente la carenza e garantire la continuità del servizio.
Per il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Martino di Oristano sollecitano l’arrivo di almeno 4 medici e di un numero adeguato di infermieri.
Il Comitato di Distretto chiede infine di “assicurare la vaccinazione delle persone fragili nel proprio domicilio tramite l’utilizzo dei medici di medicina generale. Assicurare la possibilità, per i comuni richiedenti, di attivare centri di vaccinazioni locali.
Infine, è necessario informare la popolazione rispetto alle procedure di reclutamento delle categorie fragili, e delle priorità, mettendo a disposizione servizi informazione a livello locale”.