Potrebbe essere perché la Sardegna si trova in zona rossa da quasi ormai tre settimane e le disposizioni restrittive per arginare il contagio obbligano alla chiusura alcune attività, come pare abbia motivato la proprietà che vanta in Italia ben 19 punti vendita, uno dei quali anche a Sassari, nel ricorrere alla CIGD.
In realtà quel punto vendita, precisano i Consiglieri del Partito Democratico, preoccupati per la sorte dei lavoratori impiegati nell’azienda, per le categorie merceologiche che tratta, potrebbe essere aperto al pubblico, considerato che, tra gli altri prodotti, vende elettrodomestici, telefonia ed elettronica, merci cioè per le quali le disposizioni del Presidente del Consiglio dei Ministri autorizzano l’apertura.
D’altronde altre attività commerciali che operano a Cagliari e dintorni e che vendono prodotti analoghi sono aperte al pubblico. Sarebbe stato sufficiente delimitare l’accesso della clientela alle sole aree di esposizione delle merci acquistabili e precluderlo a quelle contenenti gli altri prodotti per garantire così l’apertura dello store.
“Ci auguriamo – proseguono i consiglieri -, che quella di Conforama Italia sia solo una scelta più restrittiva di quanto non prevedano le indicazioni del DPCM e legata a una contingenza momentanea. Quello che non vorremmo e che bisogna scongiurare, è che la chiusura temporanea sia il preludio, da parte di Conforama Italia, dell’abbandono della piazza cagliaritana e della chiusura definitiva e su questo invitiamo la Giunta Regionale e i Sindacati a vigilare, come faremo noi del Partito Democratico.