Adolescenti solitari accompagnati dalla rassicurante presenza del cellulare in ogni momento della giornata. A pranzo a cena o quando si studia, l’unica presenza immutabile è il tanto amato telefonino, un oggetto che sembra innocuo, ma che può essere causa di una vera e propria malattia sociale.
Di fatto i giovani tendono ad usare il cellulare per far fronte alle insicurezze nella comunicazione con gli altri o nelle relazioni affettive, affidando al mondo digitale le proprie emozioni. L’uso spasmodico della tecnologia finisce così per rendere alcuni ragazzi emotivamente più deboli, praticamente incapaci di rapportarsi alla realtà in modo naturale e sano. Sono posseduti dal proprio mezzo digitale senza il quale non riescono a gestire lo stress della quotidianità, e diventano nervosi e intrattabili.
Isolamento, depressione e solitudine sono le prevedibili conseguenze sulla vita reale di questo comportamento quasi alienante . Anche i bimbi piccolissimi, futuri adulti sempre connessi, cadono nella rete della schiavitù tecnologica.
Non è affatto raro, infatti, vedere bimbi di quattro o cinque anni a passeggio con i propri genitori che fissano lo schermo dell’iphone, incuranti di tutto ciò che li circonda.
Insomma, siamo “connessi socialmente” solo attraverso l’uso dei dispositivi tecnologici che hanno sostituito, quasi del tutto, anche una semplice e sana conversazione faccia a faccia davanti a un caffè.
D’altro canto però il mondo digitale non ha solo aspetti negativi, è innegabile che l’uso di internet ha apportato cambiamenti vantaggiosi in molti ambiti della nostra vita. Forse l’uso della tecnologia non è positivo o negativo, ma dipende da come noi ci rapportiamo ad essa.
Probabilmente addossare tutta la colpa agli smartphone non ha alcun senso se non si cerca di educare i giovani ad un rapporto equilibrato con i cellulari, e con il mondo online in generale. E’ vero, molti ragazzi sono insicuri, depressi e soli, ma dipende sempre dall’uso esagerato del telefonino? Oppure il disagio che porta ad una full immersion digitale è anche un modo per richiamare l’attenzione in un mondo che non li ascolta abbastanza?
Sabrina Cau