Ripristina la nostra Terra: il tema della Giornata Mondiale della Terra 2021
“Il tema scelto quest’anno, ‘Ripristina la nostra Terra‘, ci deve far riflettere su come sia possibile riportare il nostro pianeta a una condizione precedente, prima dell’aumento dell’emissioni di gas serra, prima dei corsi d’acqua inquinati, degli eventi meteorici estremi, dello smisurato consumo di suolo”.
Lo ha affermato Arcangelo Francesco Violo, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, in occasione della Giornata mondiale della Terra.
“L’impatto dei disastri naturali è devastante ed è soltanto una delle tante sfide che dobbiamo affrontare. A tal proposito, dobbiamo salvaguardare le risorse che abbiamo a disposizione – ha continuato Violo – a partire dall’acqua, bene prezioso ma esauribile, il cui utilizzo deve essere responsabile e non può essere scellerato”.
E il Consiglio Nazionale dei Geologi sostiene la candidatura dell’Italia a sede del Decimo Forum Mondiale dell’Acqua.
Innovazioni irrigue e nuove tecniche colturali hanno portato a far scendere le necessità idriche dell’agricoltura italiana sotto la soglia del 50% ma a livello planetario la percentuale è al 69%
“In occasione della Giornata Mondiale della Terra, parlare delle prospettive del Pianeta non può esimersi dall’affrontare il futuro delle risorse idriche, che rappresentano il 71% del Globo. Nonostante la crisi climatica, che ha cambiato l’andamento meteorologico estremizzandone i fenomeni, l’Italia rimane un Paese idricamente fortunato, “seduto” su un importante bacino acquifero – ha affermato Francesco Vincenzi, Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni Miglioramenti – il cui “tesoro” necessita però di una strategia di interventi atti a compensarne il crescente utilizzo.
È proprio a partire da questo atto di consapevolezza verso un utilizzo più responsabile della risorsa idrica, che assume valore la candidatura italiana a ospitare il World Water Forum 2024. Innovazioni irrigue e nuove tecniche colturali hanno portato a far scendere le necessità idriche dell’agricoltura italiana sotto la soglia del 50% del fabbisogno del sistema Paese, mentre a livello planetario tale percentuale è del 69%.
È opportuno, però, ricordare che proprio le favorevoli condizioni idriche hanno “costruito” il territorio italiano, di cui l’acqua, che vi scorre, rimpinguandone le falde, è elemento indispensabile a conservare un ambiente invidiato nel mondo. Oggi, quindi, il problema non è l’uso dell’acqua nei campi per produrre cibo, ma il consumo dell’acqua in cicli produttivi inquinanti, spesso decentrati nei cosiddetti Paesi del Terzo Mondo, che si vedono così impoveriti anche delle già scarse risorse idriche.
Ecco perché è necessaria una riflessione a livello globale come già sta avvenendo nel nostro Paese e, per questo, la candidatura italiana sull’asse Firenze-Assisi-Roma al World Water Forum 2024 può indicare il bisogno di una nuova solidarietà che, sull’esempio di San Francesco, accomuni Paesi ricchi e poveri nel diritto ad un’acqua salubre per tutti”.