Sa Die, il Presidente Solinas: “Celebrare i vespri sardi per coltivare il seme sardo della rinascita nel solco della verità. Custa est s’ora”
“Oggi più che mai sono convinto che per evitare di commettere gli errori del passato si debba compiere il passaggio del rito da celebrazione a paradigma, da mera rievocazione di un fatto storico a modello di comportamento. Dobbiamo avere il coraggio di riconoscere la verità e ammettere a noi stessi e agli altri che la saldatura tra i motti del 28 aprile e la spinta anti feudale ebbero un epilogo che segna una sconfitta per tutti i sardi. Quella sconfitta fu il frutto del tradimento e del discredito che alcuni sardi gettarono sui chi governava quella fase rivoluzionaria”, ha detto il Presidente.
Verità, oggettività dei fatti e unità per il bene della Sardegna i concetti toccati nell’intervento. “Quando nei tempi d’oggi si lamenta la perdita di autorevolezza della Sardegna, quando le sedute di quest’Aula sono costellate dal tentativo di screditare il Consiglio e il Presidente della Regione, penso sia necessario fare una riflessione e provare a dire la verità. Da quando è stato istituito il sistema dei colori, la Sardegna nei numeri è la regione che ha avuto meno settimane di chiusure e zona rossa di tutta Italia; è quella che ha stanziato maggiori risorse proprie aggiuntive per ristorare cittadini e imprese; è una regione assolutamente in linea con i target e gli obiettivi che ci ha assegnato gestione commissariale sui vaccini, al punto che nei giorni scorsi ci è stato detto di non andare oltre perché diversamente sarebbe venuto a mancare l’approvvigionamento di fiale. La Sardegna è anche quella che ha vaccinato prima di tutti il personale sanitario, 40mila soggetti, perché era lì che avevamo i maggiori problemi ed è quella che ieri ha chiamato 14mila soggetti considerati fragili e fragilissimi avendo una risposta positiva solo da 3.800 di questi. Ecco, oggi bisogna riconoscere e dire la verità”.
A proposito del PNRR, il Presidente ha rimarcato la disponibilità a “discutere insieme”: “Abbiamo provato a coinvolgere l’Aula, ma cerchiamo di inquadrare bene il tema. Il governo ha individuato missioni e sotto missioni di carattere generale. La fase in cui queste risorse verranno calate su progetti sarà governata con specifici accordi di programmi. Il presidente Draghi proprio ieri ha detto in Parlamento che per queste attività sono stanziati 90 miliardi di euro sul totale del Piano. Il resto lo Stato ho deciso di gestirlo, in maniera diretta con le sue controllate e partecipate. Questo è il contesto di riferimento da cui non si può prescindere”.