“C’è sintonia sulla opportunità di assicurare quanto più possibile la scuola in presenza e sull’esigenza di offrire risposte alla sofferenza psicologica e alla dispersione scolastica dei ragazzi”, dichiara Garlatti a margine dell’incontro. “E’ importante inoltre che bambini e ragazzi siano ascoltati sul futuro dell’educazione in Italia.
Per questo l’Autorità garante intende lanciare una consultazione tra gli studenti, chiamata ‘La scuola che vorreì, e sullo stesso tema ha già iniziato a riflettere la Consulta delle ragazze e dei ragazzi dell’Agia”, aggiunge.
Sottolineata la necessità, in questa fase di crisi, di valorizzare i patti educativi di comunità – anche per rispondere alle situazioni di povertà educativa, dispersione e marginalità – all’interno di una cornice comune, definita da linee guida elaborate a livello centrale. “I Patti – osserva Garlatti – andrebbero definiti all’interno dei livelli essenziali delle prestazioni così da assicurare standard minimi uguali in tutte le regioni”.
La Garante nazionale ha proposto che l’educazione digitale venga valorizzata come materia autonoma, soprattutto a fronte del sempre maggior tempo trascorso dai ragazzi online e dei pericoli legati a comportamenti scorretti. Si è parlato anche delle sperimentazioni della mediazione scolastica all’interno degli istituti condotte dall’Autorità garante, di cui il Ministero è partner.
Autorità garante e ministro hanno convenuto di affrontare anche attraverso un gruppo di lavoro congiunto questi temi e altri di interesse comune.
(ITALPRESS).