“A nome mio e del ministro dell’Interno oggi ricordiamo anche dopo trent’anni questi due eroi: è importante rinnovare la memoria dell’abnegazione di questi due servitori dello Stato”.
Queste le parole pronunciate dal sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, che ha preso parte oggi pomeriggio alla conferenza stampa al Senato dal titolo “Per non dimenticare Coffen e Borracino”, in segno di omaggio alla memoria del sacrificio degli Agenti della Polizia di Stato Giordano Coffen e Giovanni Borraccino,Vittime del Dovere, uccisi in servizio trent’anni fa a Padovada malviventi.
“Ribadiamo l’impegno che si prende la politica nei confronti degli addetti della sicurezza e dei poliziotti – ha aggiunto Molteni –. Il Paese tutto onori e ringrazi ogni giorno chi, indossando una divisa, rischia la propria vita per il bene dei cittadini”.
Un concetto ripreso anche dal senatore Manuel Vescovi, organizzatore dell’evento,che ha ribadito l’intento di ricordare “due persone che hanno perso la vita per l’onore della Patria. Quella sera ero in servizio – ha aggiunto – e ricordo benissimo: fu uno di quei momenti in cui uno passa da ragazzo a uomo”.
Un concetto sottolineato una volta di più da Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere): “Abbiamo un vero e proprio dovere di ricordare – ha detto –, perché la forza generata dal ricordo ci richiama alle nostre responsabilità di cittadini, e rinnova la spinta alla solidarietà vera e concreta verso le Famiglie delle nostre Vittime, Eroi di uno Stato che ha un debito inestinguibile verso di loro. I lavori in Senato, cui hanno preso parte alcuni parenti delle vittime tra cui il figlio di Boraccino, Riccardo, agente in servizio al Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica di Padova, il questore di Padova, Isabella Fusiello, ed altri esponenti della Polizia di Stato, sono stati seguiti da una messa di suffragio per Coffen e Borraccino, prima dell’incontro dei familiari dei due poliziotti barbaramente uccisi con il presidente del Senato, Maria Alberti Casellati.
Il drammatico destino dei due poliziotti si compì il 5 aprile 1991, quando l’equipaggio di Volante composto dall’assistente Giovanni Borraccino e dall’agente ausiliario Giordano Coffen intervenne presso il ristorante Le Padovanelle mentre era in corso una rapina.
Ne scaturì un conflitto a fuoco nel quale Borracino e Coffen rimasero uccisi dai colpi di fucile a pompa sparati da banditi che li attesero nascosti. Borraccino lasciò moglie e due figli, mentre Coffen i genitori.
Alla memoria dei due caduti èstato dedicato un cippo commemorativo sul luogo del duplice omicidio e sono anche annoverati fra i caduti sulle lapidi presenti all’interno della Questura di Padova e del 2 Reparto Mobile di Padova.
“Ma la loro memoria va onorata continuamente, ogni giorno – ha concluso Schio –, in ogni gesto, in ogni intenzione, in ogni impegno che portiamo avanti, e che devono essere ispirati all’esempio fulgido dello spirito di servizio e del senso del dovere che Coffen e Borraccino hanno incarnato”.
Queste le parole pronunciate dal sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, che ha preso parte oggi pomeriggio alla conferenza stampa al Senato dal titolo “Per non dimenticare Coffen e Borracino”, in segno di omaggio alla memoria del sacrificio degli Agenti della Polizia di Stato Giordano Coffen e Giovanni Borraccino,Vittime del Dovere, uccisi in servizio trent’anni fa a Padovada malviventi.
“Ribadiamo l’impegno che si prende la politica nei confronti degli addetti della sicurezza e dei poliziotti – ha aggiunto Molteni –. Il Paese tutto onori e ringrazi ogni giorno chi, indossando una divisa, rischia la propria vita per il bene dei cittadini”.
Un concetto ripreso anche dal senatore Manuel Vescovi, organizzatore dell’evento,che ha ribadito l’intento di ricordare “due persone che hanno perso la vita per l’onore della Patria. Quella sera ero in servizio – ha aggiunto – e ricordo benissimo: fu uno di quei momenti in cui uno passa da ragazzo a uomo”.
Un concetto sottolineato una volta di più da Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere): “Abbiamo un vero e proprio dovere di ricordare – ha detto –, perché la forza generata dal ricordo ci richiama alle nostre responsabilità di cittadini, e rinnova la spinta alla solidarietà vera e concreta verso le Famiglie delle nostre Vittime, Eroi di uno Stato che ha un debito inestinguibile verso di loro. I lavori in Senato, cui hanno preso parte alcuni parenti delle vittime tra cui il figlio di Boraccino, Riccardo, agente in servizio al Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica di Padova, il questore di Padova, Isabella Fusiello, ed altri esponenti della Polizia di Stato, sono stati seguiti da una messa di suffragio per Coffen e Borraccino, prima dell’incontro dei familiari dei due poliziotti barbaramente uccisi con il presidente del Senato, Maria Alberti Casellati.
Il drammatico destino dei due poliziotti si compì il 5 aprile 1991, quando l’equipaggio di Volante composto dall’assistente Giovanni Borraccino e dall’agente ausiliario Giordano Coffen intervenne presso il ristorante Le Padovanelle mentre era in corso una rapina.
Ne scaturì un conflitto a fuoco nel quale Borracino e Coffen rimasero uccisi dai colpi di fucile a pompa sparati da banditi che li attesero nascosti. Borraccino lasciò moglie e due figli, mentre Coffen i genitori.
Alla memoria dei due caduti èstato dedicato un cippo commemorativo sul luogo del duplice omicidio e sono anche annoverati fra i caduti sulle lapidi presenti all’interno della Questura di Padova e del 2 Reparto Mobile di Padova.
“Ma la loro memoria va onorata continuamente, ogni giorno – ha concluso Schio –, in ogni gesto, in ogni intenzione, in ogni impegno che portiamo avanti, e che devono essere ispirati all’esempio fulgido dello spirito di servizio e del senso del dovere che Coffen e Borraccino hanno incarnato”.