Il titolare dell’esercizio permetteva infatti agli avventori di giocare con il proprio conto gioco, compiendo il reato d’ intermediazione.
L’operazione, svolta nell’ambito dei controlli sul territorio per il rispetto delle norme sul
contrasto alla diffusione della pandemia da Covid-19, che prevedono la sospensione delle
attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e casinò, ha quindi portato al sequestro penale delle apparecchiature dedicate alla raccolta fisica di scommesse, al sequestro amministrativo di altre apparecchiature poste a disposizione del pubblico e infine alla denuncia dell’esercente all’autorità giudiziaria.
Quali le contestazioni.
I funzionari ADM hanno provveduto pertanto alla contestazione delle violazioni dell’art. 4 L. 401/1989 e dell’art. 110, comma 9, f-quater, del T.U.L.P.S. (apparecchi destinati, anche indirettamente, a qualunque forma di gioco, anche di natura promozionale, non rispondenti alle caratteristiche di cui ai commi 6 e 7), nonché all’erogazione delle sanzioni amministrative pecuniarie per 20.000 euro. In caso di mancata oblazione, è inoltre prevista la chiusura dell’esercizio per un periodo da 30 a 60 giorni.
Con questo intervento ADM continua dunque a dare prova di attento presidio del territorio a tutela del gioco legale e responsabile.