Dopo un litigio con il proprio partner, quale miglior ripicca del pubblicare online video o messaggi privati sessualmente espliciti? Già, una foto o un video con un contenuto marcatamente sessuale, possono rivelarsi delle vere e proprie bombe a orologeria e causare seri danni alla persona ritratta. Le conseguenze di questi diffusi fenomeni sono davvero molto gravi, e possono innescare nella vittima meccanismi depressivi nonché paura e ansia incontrollate, inoltre, serie ripercussioni sullo sviluppo psicofisico degli adolescenti. Non è insolito arrivare al suicidio, come dimostrano i numerosi casi di cronaca.
Le immagini “proibite”, molto spesso, sono prodotte volontariamente dalle vittime, che ingenuamente si fidano del proprio partner e assecondano la richiesta di un “pegno d’amore”.
Qualche clic e comincia l’inferno, la reputazione della sventurata (la maggior parte delle vittime sono donne) è distrutta. Chi non riesce a sopportare la propria immagine in atteggiamenti intimi alla mercè degli squali online, arriva a togliersi la vita perso in un tunnel senza uscita.
Alcune indagini condotte in Italia dimostrano che, su quasi 1500 ragazzi di età compresa tra i dodici e i diciotto anni, circa un ragazzo su dieci riceve messaggi o video a sfondo sessuale sul cellulare. Realtà inquietante, se consideriamo che a dodici anni si è ancora bambini, a diciotto, adolescenti.
I “postatori compulsivi”, i social network dipendenti e gli ingenui, dovrebbero sapere che le immagini rimangono nel web e non possono essere cancellate o recuperate in alcun modo. Sono condivise, copiate e utilizzate dal mondo online per ridicolizzare la vittima di turno, o a sua insaputa, usate nei modi più svariati dai malintenzionati, che navigano senza impedimenti sul mare aperto della rete. Dunque, prima di fare uno stupido clik e rischiare di naufragare irrimediabilmente, è bene usare il buon senso, poiché un semplice gioco può trasformarsi in un vero e proprio incubo.
Sabrina Cau