“Con l’incontro di oggi abbiamo gettato le basi per un confronto franco fra il sindacato e il nuovo management di Stellantis, che proseguirà nei prossimi incontri già a partire dalla fine di maggio. Speriamo di poter realizzare relazioni costruttive, come quelle che a suo tempo contribuirono a salvare la Fiat, ma il dialogo si realizza sempre in due ed i prossimi mesi saranno decisivi”.
Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, al termine dell’incontro tenutosi oggi a Torino fra le organizzazioni sindacali e i vertici europei di Stellantis.
Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, al termine dell’incontro tenutosi oggi a Torino fra le organizzazioni sindacali e i vertici europei di Stellantis.
“Siamo partiti – afferma Ficco – da ciò che sta accadendo nella fabbrica di Melfi, anche se in buona parte si tratta di questioni che possono riguardare tutti gli stabilimenti italiani, giacché il nuovo management di Stellantis ha affermato in modo esplicito che esistono differenziali di costo da recuperare fra le fabbriche ex FCA e quelle ex PSA. Noi abbiamo ribadito che ci opporremmo a ridimensionamenti strutturali della capacità produttiva, nonché a processi di riorganizzazione che dovessero provocare licenziamenti o contraccolpi socialmente inaccettabili sul territorio.
Crediamo inoltre che le azioni di recupero dei costi debbano essere oggetto di confronto in sede aziendale e che debbano essere perseguite con la riduzione degli sprechi e della complessità di prodotto e di processo, non certo arretrando sul piano delle condizioni di lavoro, ad iniziare dall’aspetto fondamentale della salute e della sicurezza”.
Crediamo inoltre che le azioni di recupero dei costi debbano essere oggetto di confronto in sede aziendale e che debbano essere perseguite con la riduzione degli sprechi e della complessità di prodotto e di processo, non certo arretrando sul piano delle condizioni di lavoro, ad iniziare dall’aspetto fondamentale della salute e della sicurezza”.
“La Direzione aziendale – riferisce il sindacalista della Uilm – si è detta pronta a confrontarsi in fabbrica sulle azioni di recupero dei costi e ci ha dichiarato che non pensa a riduzioni strutturali della capacità produttiva nel Paese in generale o a Melfi in particolare, ma non ha ancora fugato tutti i nostri dubbi e timori su questioni di fondamentale importanza, quali le ipotesi di smantellamento di una linea nello stabilimento lucano o di azioni con pesanti ricadute occupazionali nell’indotto, per cui terremo altissima la nostra attenzione”.
“In risposta alle altre questioni – continua – che abbiamo posto, in particolare sulla sorte delle società di servizio e degli enti di staff, sul futuro delle fabbriche di motori e sui tempi dei lanci dei nuovi modelli, ci è stato risposto che il piano industriale presentatoci due anni fa viene integralmente confermato e che il piano industriale futuro prenderà progressivamente forma nel confronto fra le Parti.
È un affermazione di principio che apprezziamo e che attendiamo di verificare nella concretezza delle relazioni sindacali innanzitutto nei luoghi di lavoro”.
È un affermazione di principio che apprezziamo e che attendiamo di verificare nella concretezza delle relazioni sindacali innanzitutto nei luoghi di lavoro”.
“Ci rincontreremo a fine maggio e poi a giugno, per ricevere risposte definitive su Melfi e più in generale per proseguire il confronto sulle scelte da intraprendere in tutti gli stabilimenti. Sullo sfondo resta in ogni caso la esigenza di avere il prima possibile il nuovo piano industriale, per conoscere quello che rappresenta il fulcro di ogni discussione, vale a dire il futuro che Stellantis immagina per il nostro Paese” aggiunge.
“Dinanzi alle profonde trasformazioni del comparto automotive, indotte non solo dalla fusione fra FCA e PSA ma anche da elettrificazione e guida autonoma, il Governo dovrebbe finalmente convocare il tavolo di settore.
Per salvaguardare la nostra industria, a incominciare dalla lunga filiera della componentistica, occorrono cospicui investimenti, resi possibili dal Recovery Fund, nonché strumenti finalizzati a fronteggiare i contraccolpi occupazionali e l’esigenza di ricambio generazionale” conclude.
Per salvaguardare la nostra industria, a incominciare dalla lunga filiera della componentistica, occorrono cospicui investimenti, resi possibili dal Recovery Fund, nonché strumenti finalizzati a fronteggiare i contraccolpi occupazionali e l’esigenza di ricambio generazionale” conclude.