Uecoop ordina in una top ten le parole nel Recovery Plan di Draghi.
La prima in assoluto è “investimenti” che compare in media 2 volte a pagina.
Mentre “digitale” e “digitalizzazione” più di 1 volta a pagina e a scendere, ma di poco, seguono resilienza, sviluppo, territorio, sostenibile, formazione, sociale, tecnologie e lavoro.
E’ quanto emerge dall’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) sulle 337 pagine del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, appena varato dal Governo di Mario Draghi con la top ten dei termini più usati che tracciano il percorso dell’Italia nei prossimi anni con l’uscita dall’emergenza Covid.
Il testo, 337 pagine, è il resoconto del programma di investimenti che l’Italia intende avviare, da qui al 2026, per risollevare l’economia interna dalla crisi provocata dalla pandemia da coronavirus. Suddiviso in 6 missioni e 16 componenti – sottolinea Uecoop – il documento finale mobilita risorse per 248 miliardi complessivi in gran parte finanziati dal Recovery Fund europeo. Le infrastrutture – rileva Uecoop – sono citate in media 1 volta ogni due pagine e i giovani quasi 1 volta ogni tre pagine, ma non mancano termini come impresa (184 volte), cultura (180 volte), turismo (168), sud e mezzogiorno (138), agricoltura e verde (124), sostenibilità ed ecologica (101), riqualificazione e trasformazione (101).
Il vocabolario del Recovery Plan – evidenzia Uecoop – traccia il percorso della spesa per la ripresa del Paese con la campagna vaccinale che 9 imprese su 10 (92%) ritengono fondamentale per la ripartenza dell’economia dopo mesi di lutti, angoscia e danni a causa dell’emergenza Covid secondo l’indagine di Uecoop a livello nazionale. Oltre la metà delle imprese si aspetta che per la ripartenza ci vorrà tutto il 2021 dopo un anno terribile come il 2020 nel quale – spiega Uecoop – hanno chiuso 100 cooperative al mese con quasi tutti i settori colpiti dalle costruzioni ai servizi, dalle attività professionali allo spettacolo, dalla sicurezza al commercio, dalla logistica all’istruzione, con cali di fatturato più o meno consistenti.
L’iniezione di fiducia con una forte spinta sull’occupazione che viene dal Recovery Plan presentato alle Camere dal premier Mario Draghi rappresenta una scossa per il Paese con il 15% delle imprese cooperative che nel 2021 – conclude Uecoop – prevede anche di assumere nuovo personale per essere in grado di agganciare meglio la ripresa nei prossimi mesi.