Il sindacato datoriale Unsic non è d’accordo con la decisione di riaprire le scuole superiori al 100% da maggio.
“Davvero c’è la necessità di riempire tutte le aule scolastiche delle scuole superiori in tutta Italia, come annunciato dalla sottosegretaria Floridia, a meno di un mese dalla fine dell’anno scolastico?”
Domenico Mamone, UNSIC
Che senso ha rischiare ricadute che potrebbero comunque inficiare le riaperture delle attività economiche in un periodo di auspicata ma non inconfutabile ripresa?
Benché il quadro sanitario mostri leggeri miglioramenti sul fronte Covid, e non dappertutto (vedi Calabria, Puglia e Sardegna), è innegabile una condizione di oggettiva difficoltà per ospedali e terapie intensive, confermata dalla limitazione delle liste per le visite ordinarie, nonché un numero inaccettabile di decessi, frutto anche di scelte discutibili e poco prudenti nei mesi scorsi.
Occorre oggi massima cautela proprio per non compromettere le speranze di ritorno alla normalità riposte nei prossimi mesi e subordinata principalmente all’efficacia del piano vaccinale”.
È l’opinione del sindacato Unsic, con oltre tremila uffici in tutta Italia tra Caf, Patronati e Caa, espressa dal presidente Domenico Mamone, autore con il giornalista Giampiero Castellotti del libro-dossier “Covid e dintorni” che tocca anche il delicato tema della scuola.