La vicepresidente ed assessore al Welfare, Letizia Moratti, chiarisce come nei centri vaccinali lombardi non siano in crescita i rifiuti di farsi somministrare AstraZeneca, quanto piuttosto preoccupazioni ed esigenze di avere maggiori informazioni.
“Nel corso delle anamnesi – spiega Moratti – i nostri medici stanno ricevendo una crescente domanda di approfondimenti su AstraZeneca da parte dei cittadini che però, grazie soprattutto alla competenza, alla chiarezza e alle rassicurazioni del personale medico, accettano nella pressoché totalità di farsi vaccinare”.
“Nessun ‘allarme-rinunce’ in Lombardia dunque per AstraZeneca – conclude Moratti – perchè ad oggi è meno del 5% dei cittadini che sarebbero vaccinati con questo vaccino a rifiutare effettivamente la somministrazione. Una conferma della fiducia risposta nella scienza e nei medici da parte dei nostri concittadini che stanno aderendo in modo esemplare alla fase vaccinale volta a combattere e vincere la pandemia”.
In commissione sanità di Palazzo Pirelli il direttore generale dell’assessorato al Welfare della Lombardia Giovanni Pavesi aveva riferito che “il tema del rifiuto del vaccino AstraZeneca sta diventando importante, già ho avuto segnalazioni da hub importanti di cittadini che lo rifiutano”. Sulla modalità di gestione di coloro che rifiutano il vaccino anglo-svedese, dopo alcuni casi di trombosi, Pavesi ha spiegato che “se in sede di anamnesi ci sono motivazioni cliniche particolari, abbiamo la possibilità di somministrare il vaccino Pfizer, altrimenti li rimettiamo in coda”.
“Fino a ieri abbiamo rilevato un 15% di popolazione che aveva prenotato il vaccino AstraZeneca , e lo ha rifiutato- aggiunge il DG Welfare – ma abbiamo la sensazione che sia una percentuale in crescita. Già oggi abbiamo situazioni che ce lo fanno pensare”.
(ITALPRESS).