“Palermo offre i propri palazzi come tele su cui rappresentare, attraverso i colori, immagini dal forte valore simbolico. Le opere che, grazie al progetto, saranno installate in luoghi particolarmente significativi – sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’Identita’ siciliana, Alberto Samona’ – ci ricordano che l’arte e’ vita e che Palermo e la Sicilia non si piegano alla violenza, continuando a testimoniare, attraverso i propri martiri, l’impegno nell’affermazione dei principi della legalita’ e del contrasto a tutte le forme di violenza e sopraffazione. Avere accolto il progetto che infonde colore e significato ad alcuni edifici di Palermo e’ anche la testimonianza di una Soprintendenza per i beni culturali e ambientali, che guarda all’arte anche come forma di rigenerazione urbana”.
Il progetto, rigoroso sul piano della qualita’ e dei contenuti e rispettoso del paesaggio, corrisponde a un’indagine che si emancipa dalla cronaca stessa e dai riflessi ideologici dello spontaneismo creativo si manifesta in quattro opere tra loro indipendenti e autonome, installate in spazi simbolici di Palermo che testimoniano la lotta contro la mafia. A pochi metri dall’Aula Bunker del carcere Ucciardone, teatro del maxiprocesso, Andrea Buglisi da alcuni giorni sta realizzando “La porta dei Giganti”, due murales raffiguranti uno Giovanni Falcone, sulla facciata di un edificio di via Duca Della Verdura, l’altro, Paolo Borsellino sulla parete di uno stabile di via Sampolo. Davanti all’Albero Falcone – gia’ dichiarato bene di interesse culturale vincolato dall’assessorato dei Beni culturali – verra’ collocata “L’attesa”, una scultura dell’artista Peter Demetz che raffigura una giovane donna che rappresenta l’attesa di una citta’ per la Giustizia, a testimonianza dei tanti che non vogliono dimenticare e arrendersi alla mafia.
Nel cortile dell’Aula Bunker dell’Ucciardone sara’ allestita “Branco”, ‘installazione in ferro, lamiere e cemento di Velasco Vitali che rappresenta 54 cani a grandezza naturale che simbolizzano la fame di potere criminale e l’abuso della criminalita’ mafiosa sulla societa’, ma anche la reazione, la lotta civile, la trasformazione in sentinelle a guardia della verita’. A Brancaccio, infine, nella piazza Anita Garibaldi dove si trova la Casa-Museo di don Pino Puglisi, anch’essa dichiarata dalla Regione bene di interesse culturale, l’artista Igor Scalisi Palminteri realizzera’ “Roveto Ardente” un murales che ritrae il sacerdote ucciso dalla mafia, oggi beato, come il fiammifero che spegnendosi ha appiccato il fuoco eterno della “vampa” del coraggio.
(ITALPRESS).