Tra gastronomia, musica, poesia e tradizioni, le attività hanno goduto di notevole partecipazione, toccando una media di dieci allievi per singolo corso. Un risultato ottenuto anche grazie alle piattaforme multimediali, unica fonte di comunicazione in questo arduo momento di limitazioni dovute alla pandemia.
«È stata un’edizione molto importante dal punto di vista esperienziale, sia per i nostri operatori che per tutti i partecipanti – ha affermato Maria Doloretta Lai, presidente dell’Istituto Camillo Bellieni – perché il progetto, già di per sé complesso, è sopraggiunto in un momento difficile. Ci si è dovuti adattare a rendere il più efficace possibile la comunicazione attraverso i canali online».
I corsi di formazione sulla lingua sarda sono stati approfonditi da Michele Pinna sul piano semantico e pragmatico, mentre gli aspetti morfologici e sintattici sono stati analizzati dalla docente Daniela Masia. Mario Lucio Marras ha invece approfondito le caratteristiche della “Lingua sassarese nella poesia e nella cultura”.
All’interno delle iniziative di Sportello linguistico sono proseguiti i Corsi di lingua sarda così come le attività di animazione linguistica e di promozione culturale, sia attraverso la produzione di piccole registrazioni documentarie, sia sotto forma di laboratori online. Gli operatori che hanno partecipato al progetto sono Lucia Sechi, Gianni Muroni, Adriana Cocco e Annalaura Pirisi.
I laboratori sono stati tra le attività più gettonate, a partire da quello di Cucina a cura del giornalista Giovanni Fancello, poi il Laboratorio di Teatro e Poesia a cura di Antonello Bazzu, Mario Marras e Giovanni Loriga, e quindi il Laboratorio di musica in sardo e sassarese tenuto dagli esperti Gianluca Dessì, Giovanni Pinna e Gabriele Farina.
Preziosi frutti sono arrivati dalla collaborazione con la scuola di Li Punti, che ha permesso il coinvolgimento di due classi quinte della Primaria: in primis nella realizzazione di un video sulla storia di Fra Zuniari scritta da Francesco Enna, quindi nella recita della “Gobburedda di carrasciari” scritta da Mario Marras e Antonio Carboni e interpretata dai bambini.
«Questi laboratori sono attività in cui l’insegnamento della lingua sarda avviene in maniera veicolare in una modalità particolarmente efficace – ha spiegato Michele Pinna, direttore scientifico Is.Be –. In questi contesti, la lingua si muove nelle dimensioni pratiche operative di cui è possibile fare esperienza nel mondo della vita, producendo ottimi risultati».
Sempre nell’ambito del progetto sono stati prodotti materiali promozionali bilingue, in fase di pubblicazione, che riguardano brochure sulle erbe e la cucina, sui candelieri, su Sassari e l’Archivio storico comunale. I materiali promozionali sono stati distribuiti all’interno di una pendrive e una shopper dedicata.
Tutti i materiali prodotti e le informazioni sulle attività sono stati pubblicati sul sito internet www.ajovisemmu.it e sulla pagina facebook “Ajò vi semmu”.
Il progetto è promosso dalla Regione Autonoma della Sardegna per l’utilizzo dei fondi in relazione alle “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”, ha visto il Comune di Sassari in qualità di capofila, insieme ai Comuni di Stintino, Porto Torres, Sennori, Sorso, Castelsardo e Valledoria. Tutte le attività sono state coordinate e realizzate dall’Istituto Camillo Bellieni di Sassari.