Alle origini della nostra civiltà: il fortino di Triora
A Triora, tra le tante suggestioni che un visitatore può scoprire, degno di nota è il cimitero. Se vi arrampicate fin sopra il paese non potrete non rimanere stupiti da quello che oggi è un luogo di sepoltura, ma che un tempo era un forte. Passata la zona ‘nuova’, penetrate infatti in una struttura che mescola tombe con antiche muraglie di cinta: uno spettacolo un po’ straniante e il senso di stupore aumenterà quando scoprirete che, al centro della struttura, vi è un’altra fortificazione che si innalza e che (ma lo scoprirete salendoci o girandoci intorno) ha una forma quadrilobata.
Qui, dal 1865, riposano molti abitanti di Triora e le loro ultime dimore, affastellandosi negli spazi angusti, sembrano quasi godere della protezione imponente fornita da strutture antiche le cui fondamenta risalgono al XII secolo.
Il luogo era una roccaforte di difesa e, alternativamente anche di controllo interno, come, del resto, molte fortificazioni nel ponente ligure. Qui per diversi secoli si eseguivano le condanne a morte e gli antichi muri che vi circondano sono stati testimoni di un millennio di
storia o, meglio, di storie spesso comuni, talvolta importanti. Se la vostra fantasia ve lo consente, provate ad ascoltare queste storie così come sono narrate dalla flebile voce delle pietre, dal fruscio del vento che scompiglia i cespugli di gamba rossa annidati nei muri.
Magari può aiutarvi il fatto che questo in cui siete è il paese delle streghe e cioè depositario di una storia complessa fatta di tragedie, ma anche narrazione di un diverso rapporto con la natura e con il divino.
Non trascurate infine di dare un’occhiata a una lapide che porta al centro il monogramma di Cristo come lo intendeva San Bernardino da Siena, altro personaggio transitato in questi luoghi, affiancato dalle chiavi di San Pietro. La scultura è un architrave dell’antica chiesa di San Pietro oggi scomparsa. Le chiavi, in questo contesto possono infine suggerire alla vostra fantasia l’idea di utilizzarle per aprire una porta apparentemente inesistente, ma in grado di mettervi in contatto con un mondo antico dove chissà, troverete anche, forse, le vostre radici più umane.
Christian Flammia