Archeoclub d’Italia commenta le indagini in corso sui fondali marini di Ustica
“Il mediterraneo conserva la nostra memoria più antica e le ragioni che hanno governato i rapporti tra i popoli.
Questa scoperta avvenuta nel 2019 e l’avvio delle indagini di documentazione e in 3D della nave romana integra rinvenuta sul fondale marino a ben 80 metri di profondità ed in prossimità di Ustica, rinnova il nostro interesse per lo studio dell’armatura della mobilità terrestre e marittima, come strumento per ridefinire la forma degli insediamenti storici e le relazioni tra questi e il paesaggio. Bisogna ripartire dallo studio delle rotte marittime e della viabilità terrestri per capire la storia della civiltà del mediterraneo antico e trovare le ragioni per immaginare il futuro”.
Lo ha affermato Francesco Finocchiaro, Consigliere Nazionale di Archeoclub d’Italia.
E Finocchiaro pensa a una valorizzazione completa della Sicilia, del patrimonio Archeologico che non finisce mai di stupire.
“Archeoclub d’Italia è riuscita, nel tempo, a recuperare ben 280 reperti consegnandoli alla Soprintendenza di Catania. Ora è il momento di lavorare insieme alla promozione di tale patrimonio in modo tale da renderlo fruibile all’opinione pubblica perché la conoscenza rafforza anche l’identità di un territorio. E le sorprese in Sicilia non mancano. Finalmente si torna a parlare dell’antica Hybla Major, posta alle pendici dell’Etna, vicino Catania. Il riportare lo scavo archeologico all’Acropoli di Paternò è segnale di controllo e valorizzazione di un territorio sorprendente. Grande l’interesse mostrato dalla prof.ssa Simona Todaro dell’Università di Catania e dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA – diretta dall’arch. Donatella Aprile – che grazie a una convenzione, sta avviando le procedure operative per iniziare le ricerche, fortemente volute dalla sede Hybla Major dell’Archeoclub d’Italia. Gli scavi s’inquadrano in un più ampio programma di collaborazione tra l’associazionismo culturale, l’Università, la Regione Sicilia e la scuola”.
Il grande merito della Soprintendenza del Mare voluta da Sebastiano Tusa
“Continuano le attività di ricerca, studio e documentazione dei tanti ritrovamenti lungo le coste della Sicilia. Anche noi di Archeoclub, con la nostra struttura specialistica, quale è Marenostrum – ha dichiarato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia – intendiamo complimentarci per la enorme operosità della Soprintendenza del mare, diretta in precedenza dal compianto e amico di Archeoclub Sebastiano Tusa ed oggi coordinata, con competenza e professionalità, dalla moglie Li Vigni. Il nostro auspicio è che si possa cogliere a pieno ed usufruire in futuro, in sicurezza, delle potenzialità di un turismo culturale sommerso e che certamente rappresenta un unicum nel mondo per le tante bellezze storiche e archeologiche presenti lungo gli oltre 7000 km di costa in ambiente sommerso. E Archeoclub d’Italia sostiene con forza la candidatura dell’Italia a sede del Decimo Forum Mondiale dell’Acqua. Come abbiamo potuto notare il Mediterraneo è un vero museo dell’antichità! Con l’Italia il Mediterraneo sarà al centro del Forum”.