“L’atroce strage perpetrata ai danni delle studentesse afghane lascia tutti noi del Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani impietriti, increduli e costernati.
Pensare che tante giovani vite sono state spezzate mentre attraverso lo studio cercavano un riscatto personale e il proprio miglioramento culturale indigna e addolora.
Eppure l’ennesimo atto di barbarie non fermerà il desiderio di progresso e la legittima sete di sapere che alberga negli spiriti migliori.
Il pensiero del CNDDU va alle oltre 50 vittime e ai loro familiari, sperando che il processo di pace possa procedere in modo da trasformare la realtà geopolitica attuale, e rendere episodi tragici come quelli di giorno 8 maggio un ricordo.
A scuola si parli di quanto accaduto e delle ragioni che hanno condotto a tale aberrazione. La consapevolezza sia il primo passo verso un futuro diverso”.